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Dom, Dic
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Il mondo non cristiano vede la funzione del Papa ancor meglio del mondo credente. Infatti, tra le righe è proprio Putin che ha sollecitato un intervento di Francesco nella fatica di sbrogliare la matassa per arrivare a situazioni condivise che preservino la Pace nel mondo rispettando l’esigenza delle singole Nazioni.

In mezzo a questo tragico deserto davvero Francesco resta uno dei pochi punti di riferimento.  

“Se son rose fioriranno” …

P&N

Era l’anno 1937, lo ricordo bene. In cascina, dove sono nato nel 1930 al numero 416 di via Nizza, i ragazzini miei coetanei c’erano sempre. Giocavamo tutti insieme e nonostante lo scombussolamento delle galline che vivevano libere nell’aia i miei genitori permettevano ai miei compagni di scuola di giocare nel nostro cortile. C’era anche un ragazzo dodicenne o forse più che aveva in tasca degli zolfanelli. Lui fumava già qualche sigaretta autoprodotta: barba delle pannocchie di granturco e una striscia di carta raccolta in giro. Fu lui che accese un fiammifero all’ombra di un pagliaio. A un certo punto il pagliaio si incendiò e le fiamme divamparono divorandolo.

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Quando avevo 15 anni la Seconda Guerra Mondiale volgeva al suo epilogo. Allora la gente innalzava un solo grido: “Mai più una guerra”!

Certo, avevano ragione, però prima molti l’avevano invocata! Poi tante famiglie avevano perso tutto sotto i bombardamenti e qualche congiunto al fronte. Adesso i decenni sono passati e di quella gente non è rimasto quasi più nessuno. Persa la memoria, il ciclo scellerato può ricominciare.

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Sì, Marco Turina, buona permanenza e preparaci un posto accanto!

Il Signore l’ha chiamato all’eternità domenica ventitré gennaio con il solito stratagemma della malattia, perché lo voleva con Sé. Sono sicuro che ci accompagnerà tutti con il suo generoso affetto. Però il vuoto che ha lasciato non si colmerà, finché non ci rivedremo insieme nella casa del Padre…

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C’è un problema educativo grosso come una casa, ma facciamo finta di non vederlo.

Cresce la schiera di ragazzi e ragazze con evidenti disturbi della personalità, caratteri impossibili e difficoltà relazionali (non che gli adulti siano di meno…). Raramente la causa dipende da patologie, quasi sempre i motivi sono indotti dal contesto in cui sono immersi.

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Ai tempi dei tedeschi si cantava “Lili Marleen”. Allora la si fischiettava, perché la melodia era carina e piaceva ai soldati che ci occupavano.

“Tutte le sere sotto quel fanal /presso la caserma ti stavo ad aspettar! / Anche stasera aspetterò / e tutto il mondo scorderò/ per te Lili Marleen / per te LiliMarleen…” Lili era la ragazza simbolo del soldato della Wehrmacht germanica, ma non aveva il cipiglio nazista. C’è qualcuno che la fischietta ancora sotto Natale. Per esorcizzarlo, perché non per tutti il Natale è sinonimo di tenerezza e di grazia.

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Mi hanno toccato queste affermazioni della dott.ssa Emanuela Marinelli, scienziata che da oltre quarant’anni studia la Sindone e che è tra le massime esperte in materia.

“Quel volto ci interroga. Ci guarda e ci interroga”, dice la Marinelli. Dopo tanti anni di ricerche ha maturato la personale convinzione che la Sindone è l’immagine fotografica del Gesù storico, fissata sul telo da un’istantanea e potentissima emissione di luce. 

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