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Sulle orme di Barnaba

Dai gruppi
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Nichelino - In un weekend autunnale il Gruppo Giovani delle parrocchie di Nichelino è ritornato a Bessen Haut,

un luogo significativo perché proprio lì, due anni prima, era iniziato un percorso di crescita che continua ancora oggi. Quello che all’inizio era un piccolo gruppo è diventato una comunità vivace, numerosa e aperta a nuovi arrivi. Anche questa volta sono stati accolti nuovi partecipanti e ritrovati alcuni che mancavano da tempo, segno di un cammino in evoluzione.

     

Il tema del weekend si ispirava ad alcuni capitoli degli Atti degli Apostoli, con l’obiettivo di comprenderne il significato per la vita quotidiana. Queste pagine raccontano cambiamenti profondi, aperture inattese e comunità in trasformazione. Tra le figure incontrate, una è emersa come guida del percorso: Barnaba, non il personaggio più noto, ma comunque decisivo nei momenti chiave.

Barnaba è colui che riconosce il bene negli altri anche quando non appare evidente. Accoglie Paolo quando molti diffidano di lui, arriva ad Antiochia scegliendo di incoraggiare piuttosto che giudicare, sostiene una comunità agli inizi. La sua forza sta nella capacità di ascoltare, accompagnare e dare fiducia.

Grazie al contributo dei “don”, il gruppo ha riflettuto su cosa significhi essere oggi dei “Barnaba”: accogliere chi arriva per la prima volta, sostenere chi fatica a trovare il proprio posto, valorizzare i talenti altrui, usare parole che incoraggiano e creare un clima inclusivo. La domanda che ha maggiormente stimolato il confronto è stata: “Come possiamo diventare Barnaba nelle nostre comunità?”

Accanto ai momenti di riflessione, il weekend ha offerto occasioni di gioco e svago, utili per conoscersi meglio. La serata dedicata a un gioco a squadre per le vie del paese è stata particolarmente coinvolgente: un’opportunità per collaborare, competere in modo sano e rompere il ghiaccio, soprattutto per chi partecipava per la prima volta. In questi momenti molti hanno percepito quanto il gruppo sia diventato un ambiente accogliente.

Il weekend ha ricordato che la crescita di una comunità non è spontanea: richiede cura, attenzione e disponibilità. Servono persone capaci di vedere nelle fragilità un’opportunità, di aprire spazi e sostenere i percorsi degli altri. La lezione più preziosa è stata forse proprio questa: ognuno può contribuire alla costruzione di un ambiente autenticamente accogliente.

Il gruppo è tornato a casa arricchito, portando con sé una domanda che continua a risuonare: Come possiamo, nella vita di ogni giorno, essere un po’ Barnaba gli uni per gli altri?

Federica Locritani