Qual è il momento decisivo per fare una scelta? Come si raggiunge l’equilibrio tra la vita e il successo professionale?
Questo mondo prigioniero tra ansia e individualismo
Claudio Dalla Costa, 57 anni, ha iniziato il suo percorso tra i libri come grande lettore fin da ragazzo. Questa passione lo ha sempre accompagnato e da un po di tempo è passato anche nella categoria di chi i libri li scrive.
Ognissanti e memoria dei defunti ci parlano di resurrezione
Capitare davanti a una tomba dei primi cristiani e leggere «Oggi è nato al cielo» provoca in noi stupore e smarrimento.
Alle sorgenti del Sangone
Dove nasce il Sangone? Non molto distante da Nichelino che per l’appunto si trova in bassissima Valsangone.
Bibbia per tutti - L''Addio di Abramo a Sara
Il capitolo che segue a quello molto intenso e importante del sacrificio di Isacco si apre con una tragica notizia: “Gli anni della vita di Sara furono centoventisette (12 come le tribù di Israele e 7 come la perfezione).
Santiago, cammino di ricerca nel mondo e con se stessi
Nichelino - A volte nella vita, capita di doverti fermare o di essere fermato da un ostacolo, da un triste avvenimento, da decisioni altrui.
Mi viene subito in mente il triste periodo del covid. Siamo stati obbligati a chiuderci in casa e improvvisamente, invece di stare fermi, in tutti è nata la voglia, se non l'urgenza di muoversi. È stato cosi anche per me quest'estate, quando, quasi per caso, mia moglie Maide ha ricevuto la proposta di fare il cammino di Santiago di Compostela. Né io né mia moglie possiamo definirci podisti, né tanto più giovani. Del famoso cammino di Santiago ne avevamo sentito parlare con entusiasmo, ma era sempre rimasto uno dei tanti progetti della lista delle cose da fare prima o poi nella vita. D’impulso così, decidiamo di contattare l’agenzia IngitaInsieme per prenotare il viaggio: ci accaparriamo gli ultimi 2 posti ! Il 1 agosto partiamo con il pullman "conquistandoci" i sedili in fondo.
Da quando all’inizio del IX secolo fu scoperta la tomba dell’apostolo San Giacomo, che aveva portato il messaggio del Vangelo in Spagna, prima di essere decapitato nel 44 d.C al suo ritorno a Gerusalemme, il pellegrinaggio verso Santiago de Compostela è iniziato e non si è più interrotto. Il corpo dell’apostolo, fratello di San Giovanni, venne ricondotto in Spagna dai suoi discepoli Teodoro e Attanasio e qui sepolto dove ora sorge la Cattedrale perché la tradizione racconta che nell’anno 813 un eremita riscoprì il sepolcro in un campo intravedendo strane luci a forma di stella (Campus Stellae). La magnifica cattedrale è un capolavoro dell’arte, il romanzo sacro della Bibbia, iniziato nell’800 come piccola chiesa e arricchitosi lungo un millennio sino alla configurazione attuale.
Possiamo dire che l’Europa si sia formata nel corso dei secoli lungo quelle strade e ora sono centinaia di migliaia le persone che ogni anno percorrono a piedi i diversi cammini, circa una decina, per coprire distanze sui 1000 km, alla ricerca di un contatto diverso con i luoghi e con se stessi, un viaggio che trova significato nel conquistarsi lentamente, km dopo km, la strada da percorrere, portando con sé valori quali l’attenzione verso la natura, la sostenibilità, la solidarietà di chi accoglie negli ostelli e il camminare con altri pellegrini di tutto il mondo. Ma è soprattutto un viaggio spirituale, un’esplorazione di se stessi con le proprie forze e i propri limiti che porta a riconoscersi piccoli, dove non solo la meta da conquistare è importante, ma soprattutto il viaggio… come nella vita. E per i credenti la meta, la Cattedrale, rappresenta uno dei luoghi santi della cristianità insieme a Roma e Gerusalemme.
Quando il pellegrino ritorna porta con sé il Certificato della Compostela, se ha percorso almeno gli ultimi 100 km, e la conchiglia, simbolo del cammino; le due valve, simili alla corazza con le quali il mollusco si difende sono simbolo dei due aspetti della carità che permettono al viandante di proteggersi: l’amore a Dio e al prossimo come a se stesso. E così, siamo partiti con 45 altre persone, mai incontrate prima, provenienti da varie città e con motivazioni diverse. Ma il miracolo di Santiago è che si parte da semplice turista, ma si finisce il viaggio come pellegrino, sperimentando la gioia della condivisione, del porgere la mano per dare un aiuto a chi fa fatica o aprire il cuore per ricevere e dare un conforto.
Sia all’andata che al ritorno abbiamo fatto tappa a Lourdes, che si trova a metà strada. Altra meta di pellegrinaggio dove i sofferenti sono finalmente i protagonisti e vivere questa esperienza di solidarietà e preghiera nel luogo dove è apparsa Maria ha contribuito ad arricchire emotivamente e spiritualmente questa vacanza. Nonostante il trasporto degli zaini da parte del pullman, i km (circa 30 al giorno) li fanno i piedi, il corpo… e cosi c’è chi è caduto, chi è rimasto senza fiato, chi, come me, ha sofferto per le vesciche… ma tutti insieme, ognuno con i suoi tempi, ce l’abbiamo fatta a percorrere 119 km, partendo dal Portogallo! Gli ultimi passi sono stati dolorosissimi, fatti al buio, per arrivare alla cattedrale alle prime luci dell’alba. Il fardello interiore era pesante, avevo portato tutte le mie fatiche e tutte le persone che ho incontrato, amato a volte mal sopportato, nella vita e soprattutto chi aveva chiesto una preghiera.
Questo “zaino” l’ho depositato davanti al sepolcro di San Giacomo e tutto si è fatto più leggero e quando siamo tornati a casa abbiamo lasciato i compagni di viaggio con il classico augurio composteliano: “Buen camino, buena vida”.
Giorgio Alessi