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Il commissario Vega ha fatto tris

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È in uscita a giugno, edito da Intrecci Edizioni, “La notte delle anime innocenti”, terza avventura del commissario torinese Stefano Vega:

il poliziotto decisamente fuori dagli schemi nato dalla penna di Antonio Infuso, giornalista, già responsabile ufficio stampa del Comune di Nichelino, ora felicemente in pensione.

Dopo il buon successo de “Indagine di sola andata” (2015) e “Suicidi al sorgere del sole” (2018), Infuso torna a narrare le peripezie del suo temerario e spregiudicato investigatore, questa volta alle prese – in un'indagine mozzafiato e senza tregua – con due nemici terribili e impietosi: il dolore e il potere.

Una serie di eventi induce Stefano Vega a lasciare il buen retiro cubano e a tornare in Italia. Gli verrà affidato un incarico apparentemente banale ma che lo costringerà a scavare indietro nel tempo, fino al tramonto degli anni Sessanta, per scoperchiare il cuore nero della Torino bene. Un'avventura devastante e a forti tinte tragiche, nella quale dolore, potere, politica, disumanità e profitto sottraggono vite e speranze acerbe.

Vega – più crepuscolare e profondamente lacerato – affronterà un autentico viaggio all'inferno e tenterà di districarsi con la consueta spregiudicatezza, fino in rotta di collisione con il destino, pur di incastrare gli intoccabili. Una Torino ben rappresentata, dolente e romantica, bella ma anche oscura, sarà il suo campo di battaglia.

Infuso, con la consueta scrittura trascinante che cadenza un senso dell'azione quasi unico e i dialoghi serrati e cinematografici – elementi che ormai contraddistinguono la sua cifra stilistica – disegna un'impietosa immagine del mondo di mezzo subalpino degli ultimi cinquant'anni: una terra incognita dove non esistono morale e pietà e dove il fine ultimo del profitto domina i comportamenti umani, fin oltre l'immaginabile.

A cosa ti sei ispirato in questo tuo ultimo romanzo? «Sia la vicenda del convento, sia quella della prostituta trovata morta sono tratte da fatti realmente accaduti, la prima si riferisce ad una vicenda avvenuta in un convento spagnolo circa cento anni fa, la seconda a un fatto di cronaca di fine anni Sessanta in cui una escort che frequentava la Torino bene, conosciuta come “la Parigina” venne trovata morta sulla statale di Stupinigi, il caso rimase irrisolto. Il commissario Montesano non trovò il colpevole, Vega sì» scherza Infuso

Com’è cambiato Vega rispetto ai precedenti romanzi? «La serie di Vega, a differenza di molte altre saghe della giallistica e del noir si sviluppa temporalmente e gli anni scorrono inclementi anche per lui. Ciò impone ulteriori sviluppi psicologici per il personaggio. Infatti ne “La notte delle anime innocenti”, Vega rimane ancor fedele alla sua indole cinica, guascona, ironica, dissacrante e sconfinante; ed è sempre pronto a rischiare e a eccedere pur di riportare la giustizia e di difendere i più deboli. Ma tutto ciò declina verso un territorio emotivo più complesso e, dunque, la percezione di un destino ineluttabile e l'incertezza del domani segnano – in questa indagine dagli esiti imprevedibili – il suo operare e i suoi stati intenzionali».

Come ha inciso la pandemia sul tono dell’opera? «Ho scritto questo romanzo nel 2020, in pieno lockdown. E la vicenda narrata è, in qualche modo, permeata dall'atmosfera di quei giorni tragici e avvolti in un tempo sospeso, in cui ho visto mancare tante persone che conoscevo bene. A fare da contraltare a questo Vega più meditativo, è in questo romanzo, la figura di Tempesta, la donna che lo affiancherà nelle indagini, coscienza nera, perfetto sicario».

Come è nata la copertina? «Come nei romanzi precedenti la copertina è stata disegnata da Nicola Balice, amico ed ex collega, e rappresenta uno scorcio di Torino. Le precedenti rappresentavano la Mole Antonelliana e il monumento del Frejus, questa, in bianco e nero, la Porta Palatina».

Il romanzo si presta a una sceneggiatura, ci hai pensato? «Spero che questo commissario Vega, come già i precedenti, possa trasformarsi in una fiction, ma al momento è solo una speranza. La scrittura rimane un gioco, ora quasi una professione».

Ci sarà un quarto Vega? «La saga di Vega sta andando avanti. Doveva essere un capitolo unico e invece siamo già al terzo. Sul quarto ti rispondo come Vega: “Il domani non si promette a nessuno”».

Presenterai il libro a Nichelino? «Per il momento farò delle presentazioni on line, sicuramente mi piacerebbe presentarlo anche in presenza a Nichelino magari verso giugno, Covid permettendo».

“La notte delle anime innocenti” (Intrecci Edizioni) è disponibile in tutte le librerie (Euro 14) e, in formato ebook (euro 3,99) su tutti gli store online.

Cristina Ariaudo