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Fritz e Casimiro

Pillole di storia
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All’inizio del 2024 il famoso elefante Fritz (...una copia in vetroresina realizzata qualche anno fa,

di solito è esposta nei giardini della Palazzina di Stupinigi dietro a un cancello a fianco alle segreterie) è stato portato in giro per Torino, in occasione della riapertura del Museo Regionale di Scienze Naturali. Qui si trovano l’originale imbalsamato e lo scheletro.

La storia di Fritz (arrivato nel 1827 e morto nel 1852), della sua permanenza a Stupinigi e poi della melanconica fine, è certamente nota un po’ a tutti. Meno conosciute sono le storie personali ed umane di chi per tanti anni si è occupato di questo simpatico animale.

Presso l’Archivio Storico del Comune di Vinovo (Stupinigi fu parte del territorio di Vinovo fino al 1° gennaio 1869) esiste una lettera datata 3 novembre 1847 firmata da Casimiro Roddi, direttore del Real Serraglio di Stupinigi, dove si comunica al Sindaco che il “carnacco”, cioè il guardiano della bestia, era stato ucciso proprio da questa.

Su Casimiro Roddi c’è diversa documentazione. In gioventù fece parte dell’esercito napoleonico e partecipò a diverse campagne militari. Per questo parecchi anni dopo, nel 1857, gli venne assegnata la medaglia concessa dal Governo francese a coloro che servirono fedelmente Napoleone Imperatore. In seguito, quando risiedeva a Borgaretto (prima che l’Ordine Mauriziano gli concedesse un alloggetto a Stupinigi), venne assunto al Serraglio della Palazzina di Caccia di Stupinigi diventandone poi direttore. La moglie Giuseppina Bosco mancò a Torino nel 1847, dove probabilmente abitava negli ultimi anni di vita. Sempre nel citato Archivio esiste anche una richiesta del Casimiro per far spostare la salma della moglie da Torino a Stupinigi. La coppia ebbe alcuni figli. Il maggiore, Gaspare Uberto, dopo gli studi venne ordinato sacerdote; un secondo figlio di nome Candido Vincenzo Carlo fu giovane studente nel Seminario dei Padri Oblati di Carignano, ma non terminò il ciclo di studi, e quindi rientrò nella vita laica.

Casimiro Roddi “Capo del Real Serraglio delle belve di Stupinigi” (in francese “Menagerie Royal de Stupinis”) pubblicò anche un ormai introvabile libretto intitolato “Des animaux de la Menagerie Royal de Stupinis”. Vedi anche bell’articolo su Piemonte Vivo del dicembre 1986: autori Massano, Tibone, Brugnelli-Biraghi e Massara, edizioni CRT Torino.

Gervasio Cambiano