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Sudan dimenticato

Etica
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Si allunga l’elenco delle guerre dimenticate e delle emergenze umanitarie. In Sudan il conflitto divampato tra esercito regolare e forze paramilitari ha già provocato decine di migliaia di morti, bloccato completamente l’economia e creato una gravissima crisi alimentare.

Dal 15 aprile 2023 è in corso una guerra tra le forze armate sudanesi guidate dal generale Abdel Fattah al Burhan e le Forze di supporto rapido (Rsf), paramilitari che rispondono agli ordini del generale Mohammed Hamdan Dagalo, ex vice di Al Burhan.  “Nel tentativo d’indebolire gli avversari, le fazioni in conflitto in Sudan stanno trasformando la guerra in un grande sabotaggio economico, di cui anche l’eventuale vincitore pagherà duramente le spese”, sottolinea un articolo del settimanale on line Internazionale.

In un anno il numero di abitanti in stato di denutrizione, già altissimo prima dell’inizio dell’ultimo conflitto,  è triplicato. Stiamo parlando di alcuni milioni di persone che quotidianamente non riescono a trovare cibo sufficiente. Circa 8 milioni di abitanti hanno dovuto abbandonare le proprie case a causa degli eventi bellici e vivono in condizioni assolutamente precarie. Si aggiungono almeno 600mila sfollati in Sud Sudan che vivono in disastrose condizioni igienico-sanitarie. Il Paese, dilaniato da decenni di violenza , è ora letteralmente alla fame.

Il Programma alimentare mondiale (Pam) ha ammesso la propria impotenza nel rifornire gli abitanti di generi di primissima necessità.  “Sono in gioco milioni di vite umane e la stabilità di un'intera regione -  ha recentemente dichiarato Cindy McCain, direttrice esecutiva del Pam l'agenzia alimentare dell'Onu - Vent'anni fa il Darfur rappresentava la più grande crisi di fame al mondo e il mondo si mobilitò per rispondere. Oggi il popolo sudanese è stato dimenticato".

Nel tentativo di sfuggire alla fame in centinaia di migliaia hanno cercato rifugio nel Sud Sudan e qui hanno trovato altra fame...

Un dato da solo basta a spiegare la gravità della situazione: il 95% della popolazione sudanese non può permettersi almeno un pasto decente al giorno.