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Mar, Mag
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La Costituzione, via maestra per il valore del Lavoro

Etica
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1° MAGGIO, festa dei lavoratori, ma innanzitutto giornata di impegno per rimettere al centro il valore del lavoro, le prospettive e le proposte del movimento dei lavoratori nella attuale realtà economica, sociale e politica.

La Costituzione italiana (fin dai primi 4 articoli) traccia un modello di democrazia, di società e di repubblica che si reggono “sul lavoro” e sulla “promozione delle condizioni che lo rendano diritto effettivo”, sui diritti civili e sociali, sulla pari dignità e l’uguaglianza di ogni persona, sui doveri di solidarietà e sul compito di “rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. L’art. 4, inoltre, precisa che “ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

Oggi: crisi climatica, calo delle tutele sanitarie e ridimensionamento di un sistema socio-sanitario pubblico e solidale, insicurezza nei luoghi di lavoro, disoccupazione e precarietà, logiche di potenza e conflitti, mettono a rischio la speranza nel futuro e producono marginalizzazioni. Crescono individualismo e competizione che rendono complessa la ricostruzione delle condizioni di socialità e di autonomia delle persone e la loro partecipazione democratica.

L’esigibilità dei diritti-doveri sanciti dalla Costituzione è pertanto richiesta essenziale, via maestra, per un futuro dove ognuno possa sperare nella costruzione di un proprio progetto di vita: a partire dal diritto-dovere al lavoro, mezzo di sostentamento, ma anche di sviluppo della propria personalità e dell’effettiva libertà e dignità di ogni persona, diritto personale che va di pari passo col dovere sociale della partecipazione responsabile al progresso e al bene comune.

La dimensione individuale e quella collettiva si integrano, il singolo e la collettività sono in stretto legame.

Dare valore al lavoro indica innanzitutto la necessità di un’occupazione stabile, non precaria, di qualità, con salari adeguati e formazione permanente, che sia fulcro di un modello di sviluppo sostenibile, che non metta a rischio la salute e la vita delle persone (oltre mille morti sul lavoro nel 2023 in Italia), occorre invertire la destrutturazione degli strumenti di tutela e la deregolamentazione della catena di appalti.

ACLI Nichelino

Circolo I Maggio Nichelino

Cittadinanza Attiva Nichelino

Spi-Cgil Lega di Nichelino