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Operatori pastorali a servizio delle comunità

Dai gruppi
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La Chiesa di Torino sta cambiando, ovviamente non nei contenuti della Fede dove la parola di Dio continua a guidarci, ma nei numeri,

specialmente in quello dei sacerdoti, che sono in netto calo e non riescono più a coprire tutte le comunità della diocesi. Abbiamo visto i recenti cambiamenti avvenuti a Nichelino che non è esente da questa situazione.

Il vescovo mons. Roberto Repole e l’ausiliario mons. Alessandro Giraudo ha chiesto ai laici di buona volontà di offrire il loro tempo e la loro collaborazione ai sacerdoti e ai diaconi, per sostenerli nelle attività pastorali.

Anche le parrocchie di Nichelino, già in passato, hanno conosciuto forme significative e molteplici di partecipazione dei laici alla vita delle comunità cristiane. Nella nostra Unità Pastorale sono già attivi alcuni di questi fedeli che hanno avuto la buona volontà di impegnarsi in vari ambiti seguendo appositi percorsi di formazione organizzati dalla Diocesi.  Già erano presenti in passato, ma il loro ruolo forse non era così importante. Ora, dato il ridotto numero di parroci, stanno diventando essenziali per la conduzione delle chiese, ad esempio per animare momenti di preghiera comunitaria in momenti della giornata che in precedenza erano dedicati alla celebrazione della S. Messa.  Stiamo parlando degli “operatori pastorali”, previsti in parecchie diocesi.

Come può definirsi questo incarico?

L’Operatore Pastorale è un cristiano laico, riconosciuto dalla comunità con l’approvazione da parte del parroco, che offre un servizio volontario e prolungato nel tempo per le necessità della comunità cristiana, ad esempio nel supporto alla liturgia o nell’animazione di gruppi o settori della vita parrocchiale. A Nichelino sono presenti nelle parrocchie da oltre vent’anni nelle attività pastorali e liturgiche. Quello dell’operatore pastorale è un cammino di formazione continua, di crescita umana e cristiana, con una costante attenzione all’ascolto della Parola di Dio proposto dalla Chiesa. È un impegno a esercitare una partecipazione attiva all’interno della parrocchia e anche a dedicarsi a un costante aggiornamento nelle competenze specifiche in base ai propri carismi. Tutti i fedeli, uomini e donne, che partecipano all’eucarestia domenicale, possono rispondere a questa chiamata, iniziare questo cammino per diventare “operatore pastorale” e fare un passo in più per mettersi al servizio della comunità.

Bruno Guglielmino