Passerella, per il ripristino tempi lunghi
Sulla passerella, che era stata oggetto di dure critiche al momento della sua costruzione negli anni ’90, si sono riaccese le polemiche per la carente manutenzione, anche se il crollo è stato causato dall’urto accidentale dell’autobus. Utilizzata dai pedoni per attraversare la pericolosa rotonda, nei mesi estivi è invasa dall’edera che crea difficoltà di passaggio. Non sta meglio la fontana, perennemente invasa dai rifiuti.
Non che desse sensazione di particolare stabilità: "Quando ci passavo - dice la signora Natalina abitante del quartiere - mi sentivo poco sicura. Mentre si camminava sembrava di stare sulle molle. Comunque è stata una fortuna che quella mattina il pullman fosse quasi vuoto e che la passerella fosse deserta. Poteva essere una strage”.
Il troncone crollato è stato rimosso poco dopo l’incidente. Per il ripristino si preannunciano tempi lunghi. Occorrerà infatti attendere l’esito dell’iter assicurativo e delle perizie per quantificare il danno e poi appaltare i lavori.
Ottavio Currà
Simone, da Nichelino con furore
Fino a qualche tempo fa era anche istruttore degli atleti più piccoli nella piscina comunale di via Cernobyl. Adesso si è aggiudicato un’altra vittoria e i giornali hanno di nuovo parlato di lui, questa volta non per meriti sportivi, ma lavorativi.
Simone Di Pierro infatti ha lasciato Nichelino per la California ed è a Cupertino dove ha sede la Apple, una delle più prestigiose aziende informatiche del mondo. «Da piccolo, giocando nei giardini sotto casa, sognavo di fare il marinaio in giro per il mondo. Non immaginavo di finire a Cupertino a lavorare in Apple, a progettare il futuro dei telefonini – ha raccontato in una seguitissima intervista a La Stampa - Cervello in fuga io? Che parolone. Mi reputo solo un giovane che, purtroppo, non ha potuto trovare un lavoro in Italia. Un lavoro che mi valorizzasse in pieno e mi rendesse felice”.
Oltre al nuoto comunque l’informatica è sempre stata il grande talento di Simone, un talento che ha ereditato dal papà, purtroppo prematuramente mancato di recente. Dopo il diploma al Maxwell ha fatto uno stage in America all’IBM. Ha riscosso molto interesse una delle app sviluppate da lui che in pratica consente di trasformare il telefonino in un mouse per il computer. Ha presentato la sua invenzione durante un convegno a Las Vegas e qui è stato contattato dalla Apple. Assunto su due piedi, a tempo indeterminato.
Sono belle soddisfazioni anche per lo sport e la scuola di Nichelino.
Elia al mercato di Nichelino
Da qualche mese Bazar va in onda in quasi tutta Italia, programmato su quaranta emittenti televisive di diverse regioni (Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Calabria) e su Sky 825. In Piemonte e Valle d'Aosta è trasmesso da Rete Sette (lcn 12) ogni domenica alle ore 20,30. Elia Tarantino tornerà al mercato di Nichelino sabato mattina 13 febbraio per intervistare gli ambulanti ed i nichelinesi che fanno la spesa al mercato. Anche in questa puntata le signore intervistate potranno svelare le loro ricette di cucina al pubblico televisivo. Sono invitate a partecipare tutte le associazioni del territorio.
L'ambulatorio della Croce Rossa
Per informazioni: tel. 011.6801212 - cl.nichelino @ cri.it.
Pista, alla fine ha chiuso in bellezza
L’impianto, allestito dallo Sporting Club Pinerolo, ha ospitato attività didattiche per i ragazzi delle scuole ed esibizioni delle varie specialità dello sport su ghiaccio, dallo short track ai giovani hockeisti dei team Real Torino e H.C. Pinerolo.
L’esordio del curling a Nichelino è stato accompagnato dagli atleti azzurri guidati da Veronica Zappone, skip della squadra nazionale assoluta, insieme a Emanuela Cavallo, Simone Gonin (nono agli ultimi Campionati del Mondo del Mixed Doubles) e dalla promessa Fabio Ribotta. In piazza Di Vittorio hanno così fatto capolino gli “stones”, le pietre levigate dotate di maniglia, con le quali si gioca a curling e le caratteristiche scopette che servono a correggere la traiettoria sul ghiaccio. Lo “stone” è lanciato imprimendo un effetto curvilineo verso un area contrassegnata da tre cerchi sulla quale vengono conteggiati i punti. Improprio paragonarlo alle bocce, il curling è un misto di abilità, tattica e strategia per cui questo sport è stato soprannominato gli “scacchi su ghiaccio”. Prima pressoché sconosciuto, il curling è stato preso in simpatia, soprattutto dai giovani, anche in Italia in occasione delle Olimpiadi di Torino del 2006 e ha mantenuto un discreto numero di appassionati nel pinerolese.
Anche Mobili Granato si piega alla crisi
L’avventura del mobilificio “nel cuore di Nichelino” era iniziata quasi quarant’anni fa. Il titolare e fondatore Giancarlo Granato arrivava già da una lunga esperienza commerciale nel settore degli elettrodomestici e delle macchine da cucire.
A un certo punto decide di puntare sui mobili e ci azzecca. Grande fiuto per la pubblicità. Prima tappezza le strade di Torino, provincia e oltre con i suoi tabelloni gialloblu. Poi lancia l’attività attraverso gli spot delle prime radio libere e delle tivù commerciali. Un geniale jingle pubblicitario fa il resto. “Son contento di esserci andato. Ma da chi? Da Granato…”, il motivetto diventa un tormentone e il marchio prende il volo. Non è improvvisazione. La canzoncina di Granato porta la firma di un pezzo da novanta della pubblicità italiana: Romano Bertola, autore di “Merenderos” (nonché voce recitante di Miguel son mi eJo Condor), “Fiesta ti tenta tre volte tanto”, “Brava brava Maria Rosa, ogni cosa sai far tu” e tanti jingles di successo.
L’altro cavallo di battaglia del mobilificio di Nichelino diventa la vendita in “comode rate”. Anche qui è un pioniere. Prendi oggi, paghi domani: il sistema per un bel po’ funziona. Granato Mobili apre un’altra sede a Leinì, poi in Liguria, ad Alba e persino in Francia a Nizza. Negli anni ’90 a Nichelino costruisce il Palablù in fondo a via XXV Aprile per aprire una Sala Bingo, insieme a una cordata di noti politici locali. Ma questa volta l’idea non decolla e l’iniziativa fallisce prima di cominciare.
Nel Palablù Granato impianta un altro mobilificio. Continua a cavalcare con abilità l’onda della pubblicità: a un certo punto comincia a trasmettere i suoi spot in rumeno. La crisi sociale ed economica già bussa alle porte e lui ha capito che gli immigrati dalla Romania sono rimasti tra i pochi a metter su famiglia e a comprare mobili. Si affaccia sul mercato estero con alcune importanti forniture verso Caraibi, Stati Uniti e Dubai.
Il settore dell’arredamento consente grandi ricarichi, ma con l’avanzare della crisi le vendite nell’area torinese scendono in picchiata. La concorrenza di colossi come l’Ikea e del commercio su internet si fa sentire. I costi aumentano: la vendita di mobili “alla Granato” necessita di grandi superfici espositive, bersaglio preferito di Ici/Imu e tassa rifiuti. E poi spese di riscaldamento, allestimenti, montaggi, manodopera, scorte di magazzino invendute…
Alla fine della fiera, stando all’home page del sito di Granato Mobili, oggi restano in attività solo la sede di Alba, quella in provincia di Imperia e il magazzino “Logistics” nel complesso del Palablù.
Granato, terminato l’inventario, riaprirà alla Crociera di Nichelino?