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Mar, Mag
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Quattro passi in collina

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Se non c’è abbastanza tempo per una camminata in montagna, si può ripiegare su una rilassante passeggiata

nella collina di Torino e Moncalieri, magari approfittando di qualche bella giornata primaverile, quando i pomeriggi si allungano.

Mete comode anche per i nichelinesi e davvero alla portata di tutti sono per esempio i parchi collinari che si affacciano sul Po e che tra l’altro offrono magnifici scorci sulla città (compresa Nichelino) e sull’arco alpino, specialmente al mattino.

Cominciamo da Parco Europa. Da corso Moncalieri si può salire in auto dal Fioccardo oppure un po’ più avanti da viale XXV Aprile, fino alla borgata di Cavoretto. Il parco venne iniziato dal marchese Ferrero d’Ormea nel Settecento nel punto in cui avrebbe dovuto costruire un palazzo/fortezza. Il progetto però venne bloccato dai Savoia per timore che da qui si potesse tenere Torino sotto tiro di artiglieria in caso di occupazione nemica. Negli anni Cinquanta del secolo scorso l’area venne ceduta al Comune dalla famiglia Morelli di Popolo e diventò cosi parco pubblico che fu notevolmente ampliato nel 1961 in occasione delle Celebrazioni del Centenario dell’Unità d’Italia. Qui c’era la stazione di arrivo della funivia che collegava il sottostante complesso di Italia 61. Il parco scende con una serie di gradinate e di vialetti tra pini, platani, cipressi, magnolie e biancospini.

Un po' più avanti in corso Moncalieri, all’altezza del ponte Isabella e del numero civico 147, si trova invece l’ingresso di Parco Leopardi che risale per un lungo tratto il versante della collina. Al primo tornante si possono scorgere alcuni portoni (ora murati) che davano accesso ai cunicoli dei rifugi antiaerei scavati nella collina. Percorrendo la stradina che si inoltra nel parco possiamo ammirare maestose sequoie, ginko biloba, liriodendri, liquidambar ed altri alberi esotici. Nel Settecento qui sorgeva Villa San Severino di cui rimangono poche tracce. Giunti alla fine della recinzione si può scorgere Villa Geisser, pregevole esempio delle dimore storiche di cui è costellata la collina torinese. Un tempo questi luoghi, oltre ad essere residenza di famiglie nobili e facoltose, erano anche coltivate a vigna, mentre oggi sono coperte da boschi.

Risalendo ancora la collina la passeggiata diventa trekking. Usciti dal parco Leopardi, si percorre un sentiero boschivo e un breve tratto asfaltato di strada San Vito per raggiungere l’omonimo parco che è un grande prato, una terrazza naturale con magnifica vista su Torino.  Proseguendo si può arrivare a piedi, attraverso sentieri e tratti asfaltati fino all’esteso Parco della Maddalena, punto più alto della collina (715 m.) con il monumentale faro della Vittoria Alata.

Meno conosciuto, ma decisamente interessante, è l’altro versante, facilmente raggiungibile in auto imboccando da Moncalieri la strada per Testona e Revigliasco.  Lasciata l’auto all’altezza della cappella di San Bartolomeo e del ristorante Elefante Bianco, ci si avvia in strada Cenasco su uno degli itinerari più belli della collina di Moncalieri tra edificio di interessi storico, campi coltivati e boschi di diversa composizione. In mezzoretta di passeggiata si arriva alla suggestiva cappella della Madonna della Neve nel borgo di Rocciamelone, di qui si può proseguire di Prà Palèt e poi fino al bric della Maddalena. Al borgo di Rocciamelone si arriva anche partendo chiesa di Testona imboccando strada San Michele. Nella fitta rete di sentieri e di stradine ci sono comunque diverse varianti: tra le altre possibili mete a mezza costa il castello di Revigliasco, villa Chiara e la grande statua del Redentore.

E questi sono solo piccoli assaggi della G.T.C. – Grande Traversata della Collina, un itinerario di 65 chilometri che si snoda da Moncalieri a Chivasso.

E.N.