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Il ritorno del commissario Vega

Cronaca
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E’ uscito da qualche giorno in libreria e on-line, edito da Intrecci Edizioni, “Suicidi al sorgere del sole. La seconda indagine del commissario Vega” di Antonio Infuso (nella foto) , giornalista e responsabile del giornale comunale "Nichelino Città".

Dopo il successo del primo volume “Il commissario Vega - Indagine di sola andata” (2015), che ha venduto circa 4mila copie tra cartaceo ed e-book, Antonio Infuso torna con la consueta scrittura diretta e incisiva a raccontare le peripezie del suo poliziotto, un uomo ironico e irrispettoso delle regole, a volte poco etico ma certamente onesto e con un profondo senso della giustizia, questa volta alle prese con un serial killer. Un caso intorno al quale la Omicidi di Torino brancola nel buio, ossia il suicidio di dieci uomini, ognuno preceduto dall’omicidio di una donna, all’alba di un solstizio o di un equinozio, lo richiamano nel capoluogo piemontese dal suo “buen retiro” a Cuba dove vive con Irene Loi e Sergio Lama, ex poliziotti della sua squadra, dopo la risoluzione della sua ultima indagine. Con Irene, Sergio, Carmelo (suo ex collega e amico), Iannuzelli (suo vecchio informatore) e il giovane commissario capo della Omicidi, Davide Cavallero, Vega inizia una disperata lotta contro il tempo. Si addentrerà nel cuore nero dell'animo umano e si vedrà costretto a varcare i confini etici.

Com’è cambiato Vega rispetto al primo romanzo?“Di per sé ha mantenuto il suo approccio, ma ci sono dei cambiamenti. Da due anni vive a Cuba, una dimensione intrisa dal senso del magico; ha una compagna fissa, Irene Loi, e conduce la bella vita, ma anche un’esistenza più tranquilla. E’ un personaggio un po’ più maturo, che ogni tanto manifesta una velata nostalgia per Torino”.

Qual è il ruolo della musica nella vita del protagonista?“Nel primo romanzo Vega viveva da solo, adesso ci sono Irene e il cane, un pastore tedesco di nome Loba, che animano le sue giornate, ma la musica rappresenta sempre la colonna sonora”.

Nel libro ci sono due camei, cosa rappresentano per te?
In ogni mio libro ci sono dei camei: nel primo era un omaggio a una coppia di amici, lui collezionista; in questo al gruppo torinese dei Fab Four che fa cover dei Beatles e al Cafè Neruda, insieme all’ex Gilgamesh, caffè musicali un po’ vintage che ho sempre frequentato.

Presenterai il libro a Nichelino?
Sì alla biblioteca Arpino e alla libreria Il Cammello e poi ho in programma un paio di presentazioni a Torino.

Ci saranno altri episodi?
Il finale contiene una frase minacciosa, che apre a una nuova avventura a cui sto pensando e non escludo sia l’ultima.

Cosa riporta la copertina del libro?
La copertina è di Nicola Balice, collega e amico e rappresenta di nuovo un luogo torinese, in particolare il monumento del Frejus in piazza Statuto; la prima era dedicata alla Mole Antonelliana. Questo monumento mi piace per la simbologia (i lavoratori del Frejus in basso sembrano dei titani e al vertice c’è un angelo con una penna), ma anche perché fa da set a una scena topica del libro in cui Vega rischia anche di perdere la vita e in cui viene ucciso il cane. E’ un luogo ben noto per marcare la presenza della città e anche la nebbia è simbolica”.

Il romanzo si presta a una sceneggiatura, ci hai pensato?
“No, finora non mi sono interessato, anche se sogno di vederlo al cinema e in TV, anche sotto l’aspetto economico avrei altri risultati. Tuttavia non scrivo per il guadagno, scrivo per divertimento. Per me la scrittura non è psicanalisi, sofferenza, è come andare al luna park. Scrivendo per lavoro tutti i giorni, la scrittura non è nemmeno un passatempo, scrivo quando ho voglia, ho una scrittura veloce, ma deve venirmi l’ispirazione”.

Vega ha con sé un talismano, una pietra verde, cosa significa?
“Entra in contatto con una cultura diversa, dove ci sono contaminazioni forti tra religione e magia. Il Cristianesimo è arrivato con i conquistatori 500 anni fa nei Caraibi, dove le tradizioni magiche erano radicate”.

Vega ti ha cambiato la vita?
“Nel mondo dei social sì, perché nei siti di scrittori e lettori appassionati la gente ti cerca, ti tratta con una certa attenzione. Nella vita normale no, anche se per la strada molte persone mi salutano come “commissario” e la gente intorno rimane perplessa. A livello personale non nascondo una certa soddisfazione. Il primo libro ha avuto un successo che non mi aspettavo. Sono belli i commenti degli sconosciuti, persone che si sono affezionate ai personaggi. E’ una sensazione particolare che trascende le altre della vita”.

Il romanzo è in vendita al prezzo di 14 euro alla libreria “Il Cammello” e su prenotazione in tutte le librerie e in formato e-book a 3,99 euro sui principali siti di e-commerce.