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Testimoni - Pinuccio Sciola: Arte e Infinito

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Pinuccio sarebbe vissuto così: contadino per mestiere e scultore per hobby, o se volete, scultore a tempo perso.

Ma la scuola d’arte di Cagliari si intromise indicendo un concorso artistico e… i responsabili della scuola erano persone esperte e per bene. Cercavano il piccolo genio, non il raccomandato. Tra i tanti lavori arrivati c’era anche una pietra scolpita con tanta maestria che lasciò tutti interdetti: questa è un’opera d’arte!  impossibile che fosse realizzata da un ragazzetto.

A quel tempo, il nostro, aveva 17 anni e frequentava le scuole serali. Gli esaminatori volendo conoscere l’autore andarono nel paese in cui abitava, San Sperate, ma trovarono solo la mamma, lui era a zappare l’orto.  “Ma quando scolpisce suo figlio, signora?” “Eh, quando scolpisce…scolpisce quando ha tempo dalla campagna! Il commento del presidente della commissione : “signora, suo figlio un giorno scolpirà tutto il giorno e curerà la campagna quando rimarrà del tempo!”

Nel 1959 Pinuccio Sciola ottiene così una borsa di studio che gli permette di affinare la sua arte prima presso il liceo Artistico di Cagliari e poi all’Istituto d’Arte di Firenze e all’Accademia Internazionale di Salisburgo.

Passa del tempo, Pinuccio riceve premi ed elogi, diventa uno scultore affermato e ricercato. In un consesso internazionale, siamo nel 1996, il maestro spiega e dimostra che anche le pietre hanno una loro armonia sonora. Le sue “pietre sonore” sono composte da calcare e basalto; esprimono musicalità applicandovi incisioni. Opere capaci di vibrare e di emettere suoni, di comunicare allo spettatore il potere della natura e la forza della terra. Ascoltare le pietre per capire l’infinito. La bellezza delle sculture e quella musicalità “che carezza l’udito” lo fanno apprezzare in ogni dove. Opera sua è la prima pietra di costruzione del parlamento europeo e decine di suoi lavori sono espostinei più importanti musei e nelle piazze. Renzo Piano ne ha collocata una nel parco della musica a Roma.

Qualche volta la fama non dà alla testa, Pinuccio ha continuato a vivere  a vivere nel suo paese del sud della Sardegna. San Sperate è stato il suo catalizzatore e la sua aspirazione era quella di non lasciarlo come l’aveva trovato, il giorno in cui Domine Dio lo avrebbe chiamato a lavorare per il suo museo. A San Sperate ha fatto venire altri artisti famosi che assieme ai bambini trasformassero i muri del paese in un museo all’aperto. Ha costruito installazioni con i vecchi del paese. Ha aperto una scuola di scultura frequentata da giovani talenti. Ha dato il via ad un festival internazionale multi arte cui partecipano artisti di fama. Ha cambiato il volto di una piccola comunità sarda richiamando persino l’attenzione dell’Unesco.

Nel 2016 Pinuccio Sciola ha chiuso la sua esistenza terrena la sua esistenza.  Rimangono le sue opere ed il suo amore per la terra che gli ha dato i natali. Non è poco.

Marcello Aguzzi