Ad un mese dalla morte la ricordano parenti e amici della parrocchia di S. Edoardo Re.
Il 21 marzo scorso Lucia Peiranis è andata a festeggiare la Pasqua in cielo con suo fratello don Antonio e sua sorella suor Lucia. Avrebbe compiuto 91 anni il prossimo 27 maggio. Una breve malattia, che l’ha resa inconscia, ha preceduto il suo passaggio, tanto da preparare moralmente chi l’aveva assistita amorevolmente fino allora e chi le voleva bene.
Novant’anni possono essere tanti per un estraneo, ma se la persona ha seminato amore e stima, che abbia vissuto 90, 60, 30 anni, per chi è stato oggetto di questo rapporto, l’età non conta e il vuoto lasciato è sempre grande.
Due comunità sono state in lutto: S. Edoardo Re e Maria Regina Mundi.
Prima che nascesse la parrocchia di S. Edoardo, tutta la zona tra via XXV Aprile e il Sangone frequentava la Regina Mundi. La famiglia Peiranis collaborava con il defunto parroco don Francesco Smeriglio: quel legame nato allora non si è esaurito ed ha continuato nel tempo, pur lasciando il posto di “primo amore” alla nuova parrocchia di S. Edoardo Re. Per Lucia inoltre c’era la vita parallela con la “signorina Antonia”: entrambe sorelle di due preti, entrambe avevano rinunziato ad una loro vita personale, ad una loro vita affettiva per aiutare i due sacerdoti nel loro ministero.
Lucia è stata una presenza preziosa in parrocchia: per il suo stile, la sua operosità e il suo aiuto fino a quando l’età glielo ha permesso. Non va dimenticato quanto hanno contribuito e collaborato lei e il fratello don Antonio nella costruzione della parrocchia prima e della chiesa poi. Nei momenti di scoraggiamento sono sempre stati un pungolo e un aiuto sostanzioso per portare a termine il progetto iniziale.
Con la morte del fratello e con l’entrata nel nucleo familiare di due amici vicini, la vita è cambiata: un po’ più aperta al sociale e ne era felice. Una partita a carte, un concerto, un pranzo fra amici, la vacanza in campeggio al mare, una nuotata in compagnia. Il tutto sempre con un sorriso.
La storia si ripete continuamente: l’oggi esiste grazie al sacrificio, all’impegno e alla dedizione di chi ci ha preceduto. E certamente Lucia ha fatto parte della storia di S. Edoardo. Grazie “Tota”!