L’Accademia cinese delle Scienze sociali ha rivalutato il ruolo di alcuni missionari cattolici che raggiunsero la Cina per annunciare il Vangelo di Cristo.
L’occasione è stata l’ottantesimo anniversario del “Massacro di Zhengding”. Nel 1937 otto missionari e Frans Schraven vescovo di origine olandese furono trucidati dai soldati giapponesi per aver tentato di difendere centinaia di ragazze cinesi che le truppe di occupazione volevano ridurre a schiave sessuali. Nella chiesa di Zhengding i missionari diedero ospitalità a migliaia di sfollati in fuga dalla guerra. «La nostra valutazione dei missionari - ha dichiarato il professor Li Qiu Ling, dell’Università del Popolo di Pechino - deve tornare a considerare la loro identità e condizione missionaria. La ragione profonda per cui non si sono tirati indietro in quel tempo tragico sta proprio nella loro fede».
