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Che fine ha fatto la filodiffusione?

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Che fine ha fatto la filodiffusione in via Torino?

Chissà se la formidabile pensata, ormai risalente a un paio di anni fa, è stata iscritta nell’elenco dei sogni nel cassetto o in quello delle opere incompiute.

Il progetto era stato approvato dal Comune nella primavera del 2023 grazie a un finanziamento regionale nel quadro di una serie di misure per incentivare il commercio di vicinato. Costo 50.000 euro, più manutenzioni e canoni.

Piazzati ripetitori e altoparlanti sui pali della luce, il primo tratto sperimentale era destinato a coprire la distanza siderale dal municipio alla Crociera con prospettive di estensione e vasta gamma di applicazioni. Tutto ciò per incentivare ad acquistare nei negozi di via Torino tramite sottofondo musicale (…relaxing music o rap a manetta?), intervallato da messaggi promozionali via altoparlante tipo votantonio o comizio del Fidel a Cuba. Ammesso e non concesso che l’audio della filodiffusione riesca ad emergere dal rumore del traffico in via Torino.

Dopo lunga gestazione l’8 dicembre 2024 parve giunto il grande momento in occasione di una chiusura di via Torino per bancarelle. Tutti pensarono: ci siamo! Dal primo palo della luce in piazza del municipio come d’incanto musica fu. Però dal palo davanti all’U2, una cinquantina di metri più a est, l’audio già risultò così così. Da quello sotto il murales di Pietro Angelo il suono uscì gracchiante come da una vecchia radio scassata a onde corte. Più avanti solo un fruscio indistinto, forse proveniente dallo spazio. E dire che al giorno d’oggi per avere un po’ di musica davanti al negozio basterebbero un telefonino e uno scatolotto senza fili…

Tranquilli, l’impianto doveva solo essere messo a punto.  Riprovammo dunque in primavera rischiando di mandare musiche natalizie sotto Pasqua. Poi il silenzio.

A settembre per la festa di fine estate poteva essere la volta buona. Ma per ora ancora niente, mentre un nuovo inverno bussa alle porte.        .

A questo punto sul tavolo restano le seguenti opzioni.

a) Smontare tutto l’ambaradan e farsi dare indietro i soldi.

b) In aggiunta chiedere i danni.

c) Insistere e sperare che il marchingegno cominci finalmente a funzionare, prima che l’ultimo negozio in via Torino abbassi per sempre la saracinesca.

c) Tenerci questo armamentario appeso al palo, muto e spento, facendo finta di niente. Errare humanum est.

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