Da anni, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) è uno strumento centrale delle nostre politiche sociali
, definito dal Decreto 159/2013. In teoria, dovrebbe garantire una valutazione delle condizioni economiche dei cittadini. In pratica, però, la sua applicazione non è stata sempre corretta: molti Enti locali, infatti, resistono ad adeguarsi alle regole, penalizzando, ahimè, soprattutto le persone con disabilità non autosufficienti.
Un punto fermo della normativa è l’esclusione delle pensioni di invalidità e delle indennità di accompagnamento dal calcolo ISEE (non costituiscono reddito). Eppure, in molte parti d’Italia continuano a verificarsi interpretazioni in aperto contrasto con il quadro normativo.
Un caso è quello del locale Consorzio socio-assistenziale CISA 12, che riunisce i Comuni di Nichelino, Vinovo, None e Candiolo. Nonostante le disposizioni nazionali, il CISA 12 ha continuato a far riferimento a regolamenti non aggiornati.
Questa scelta, contestata più volte dall’ UTIM, ha portato alla fine del 2024 a un ricorso al TAR Piemonte per violazione dei diritti delle persone non autosufficienti. La vicenda si è complicata anche a causa di norme regionali che hanno fornito comodi pretesti ai Comuni/Consorzi per non adeguare i loro regolamenti all’Isee. Nel 2022 la Regione ha finalmente tentato di recepire le norme nazionali per fornire linee di indirizzo omogenee a Comuni e Consorzi. Tentativo fallito, però, perché ha reintrodotto voci già escluse dal calcolo ISEE, provocando nuove proteste e un nuovo ricorso al Tar da parte dell’UTIM, che ha costretto la Regione a ritirare la delibera. La successiva delibera DGR 10/2023 ha finalmente recepito correttamente le norme nazionali.
Arriviamo quindi al luglio 2024, quando il CISA 12 delibera di mantenere ancora in vigore i vecchi regolamenti, spingendo l’UTIM ad un immediato ricorso in sede giudiziaria e costringendo anche il Cisa12 a fare marcia indietro e a ritirarla.
Purtroppo, le conseguenze di questi reiterati comportamenti illegittimi ricadono sulle persone con disabilità, che vedono attribuirsi oneri economici non dovuti.
Peraltro, il CISA 12 non solo non applica adeguatamente le norme di legge ma – assieme all'ANCI Piemonte – continua a adoperarsi nelle sedi parlamentari per promuovere a proprio favore modifiche alla normativa nazionale. Ciò appare giuridicamente scorretto ed eticamente deprecabile.
L’impegno dell’UTIM attraverso azioni di sensibilizzazione e soprattutto ricorsi (che ha sostenuto a proprie spese), ha mostrato la propria efficacia nel far emergere le criticità.
È bene sapere che gli utenti tramite i loro tutori o amministratori di sostegno, possono resistere alle richieste illegittime di contribuzione: le norme nazionali e la giurisprudenza sono pienamente a loro favore, compreso – chicca dell’ultima ora - il nuovo decreto sull’ISEE firmato il 14 gennaio scorso dalla Presidente del Consiglio dei Ministri.
L'UTIM, pertanto, continuerà ad intraprendere ulteriori azioni, anche legali, per garantire il rispetto della normativa e i diritti delle persone più deboli e rimane a disposizione per eventuale supporto agli utenti.
Giuseppe D'Angelo
UTIM Nichelino
348 5682346