Per il terzo anno consecutivo a Nichelino la centralissima piazza Di Vittorio a capodanno è stata bersaglio di atti vandalici e scorribande di teppisti.
Il conto quest’anno è particolarmente salato. L’esplosione di una bomba carta e un rogo, dove è stato buttato di tutto, ha sbriciolato un tratto della pavimentazione. Ripristinare le lastre danneggiate di marmo, indiano o cinese che sia, costerà svariate migliaia di euro. In più bisognerà sostituire alcuni estintori razziati dal garage del condominio Prestige e addirittura due monopattini elettrici gettati nelle fiamme.
E ancora non si sa ancora a chi dire grazie… nonostante le telecamere e cotanto presidio (?).
Questa piazza brutta lo era già prima. Ai nichelinesi non è mai piaciuta la selva di tubi del tutto inutili. D’estate diventa un catino infuocato senza un filo d’ombra. Volere e non potere: sono falliti i tentativi di far crescere qualche misero rampicante in vaso, abbarbicato a quelle che sembrano le reti di un pollaio.
Per giunta la piazza è scarsamente illuminata. E dire che i pali dove piazzare lampioni non mancano. Le luci incorporate nella pavimentazione sono regolarmente fuori uso.
Per non parlare dei pittoreschi zampilli e giochi d’acqua. Sì, in pochi ricordano che sotto il pavimento c’è un sofisticato – e costoso – sistema idraulico che alimenta un corridoio di fontanelle al centro della piazza. Funzionò per una manciata di settimane all’epoca dell’inaugurazione, quindici anni fa. Di corsa venne disattivato per evitare guai peggiori. Si formava infatti sul selciato una scivolosa patina di alghe con frotte di passanti che puntualmente volavano gambe all’aria.
Speriamo che aggiustino il marmo indiano dopo il disastro del capodanno 2025.
Ah, però, se si potesse rifare questa infelice piazza e smantellare un po’ tubi…!
Civis 2