Ieri, aspettando il verde al semaforo, un autobus si è fermato allo stop. Ho attraversato e per poco non m’è preso un colpo:
un ciclista dilettante, privo di campanello, superando l’autobus da destra a semaforo rosso, m’ha gridato un «oh!» ed è sfrecciato via per non perdere il ritmo.
Il mio vaffa non è riuscito a raggiungerlo.
Se al posto mio ci fosse stato qualcosa di metallico e spigoloso si spiaccicava. Gli amici, intervistati, avrebbero dichiarato: «Era solare! Amava la vita!».
Magù