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Dom, Dic
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Una ciclabile che scontenta quasi tutti

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La nuova pista ciclabile di via San Matteo/via Trento è un’opera equa. Nel senso che è riuscita a scontentare, se non proprio tutti, almeno tanti nichelinesi.

Protestano gli abitanti della zona per la scomparsa di parcheggi che già erano pochi. Si lamentano gli automobilisti e ancor di più i camionisti di passaggio. Non che questi si divertano ad attraversare Nichelino seguendo la rotta della ciclabile, ma qualche volta può capitare di passar di lì per un trasloco, per un cantiere o per altro e sono dolori.

In fondo neppure i ciclisti, per i quali è stato concepito il tutto, sono pienamente soddisfatti, perché in diversi punti il tracciato è a dir poco tortuoso, arzigogolato, quasi come una gimcana. Si pedale tra cordoli, aiuole e se non fai più che attenzione rischi di trovarti contromano e di fare un frontale con un monopattino. I pedoni si guardano circospetti. Da che parte arrivano le bici? … Mentre i  monopattini, quelli, arrivano da tutte le parti.

In qualche incrocio e nelle rotonde come d’incanto la pista sparisce. E mò dove vado…? In compenso la rotonda di via Trento è una sorta di svincolo del grande raccordo anulare con infinite propaggini e diramazioni che sbucano chissà dove.

Il capolavoro assoluto però è il tratto di via San Matteo dove ci sono le scuole per la gioia di scolari, genitori, personale docente e non. Il cantiere era iniziato in primavera suscitando non poche polemiche. Dopo le vacanze una nuova sorpresa. Magia, colpo di genio! E voilà: pista ciclabile a doppio senso di marcia. Disegnata qualche bici bianca per terra e risolto il problema, con una sontuosa striscia d’asfalto  “condivisa” insieme alle auto. Tutti insieme appassionatamente, in pratica com’era prima, solo che ora in bici bisogna viaggiare al centro strada con la paura di essere tamponati. Infatti la carreggiata si è ristretta per fare spazio al percorso protetto delle bici che viaggiano in direzione Torino. Speriamo che la segnaletica sull’asfalto non sbiadisca troppo in fretta.

Qualcuno ha subito preso il vizio di parcheggiare l’auto sulla ciclabile. “Solo cinque minuti… tanto non passa quasi mai nessuno”. Invece ogni tanto qualche ciclista passa e inveisce: “inutile spendere soldi, se poi la gente ci parcheggia l’auto e i vigili non vengono a controllare!”.

La maxi pista ciclabile di Nichelino è stato un regalo a scatola chiusa della Città Metropolitana e si sa che a caval donato non si guarda in bocca. Così come non è semplice salvare capra e cavolo. In un incontro nello scorso inverno il Comune aveva presentato ufficialmente l’opera, ma i progettisti non si sono fatti vedere e ora si comincia a capire perché. Adesso  qui abbiamo una pista ciclabile del cavolo e si è incavolata pure la capra.

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