Ricorre quest’anno il 20° anniversario della morte di Elio Marchiaro (26 febbraio 2002). A Nichelino tra i sindaci del dopoguerra è quello rimasto più impresso nella memoria collettiva.
Classe 1926, nato a Bra, durante la guerra di Liberazione partecipò, giovanissimo, ad alcune azioni con squadre di partigiani a Torino. Nel 1948 si iscrisse al PCI partecipando alle grandi lotte operaie alla RIV e alla FIAT Lingotto e Mirafiori. In gioventù fu anche appassionato di sport, campione regionale di salto triplo e medaglia d’oro di salto in lungo ai campionati italiani universitari nel ’52.
Nel 1970 Elio Marchiaro divenne Sindaco, carica che ricoprì fino al novembre 1984. Consigliere comunale a Nichelino dal 1965, fu a lungo impegnato anche come amministratore dell’ente Provincia di Torino, dal 1995 al 1999 fu presidente del Consiglio Provinciale.
“Ho ricordi indelebili del ‘Sindaco’ (tutti lo chiamavano così) e del compagno Elio Marchiaro – racconta Sabino Novaco - È stato per me un maestro di vita, mi ha trasmesso grandi insegnamenti negli anni in cui abbiamo condiviso la militanza politica nel PCI e poi in Rifondazione Comunista. Era restio ad ascriversi i meriti di quanto ha fatto per la nostra Città. Ma a quel periodo risalgono molti interventi per dotare Nichelino dei servizi necessari: scuole, centro anziani, Poliambulatorio di via S. Francesco, la costruzione di piazza Di Vittorio, la nascita del quartiere Castello, gli anziani al mare, i centri estivi, la piscina, i campi sportivi, l’istituzione della ristorazione scolastica, l’incremento di spazi verdi e molto altro. Marchiaro ripeteva sempre che il suo mandato a sindaco era solo un atto burocratico e detestava il personalismo; la vera forza per la risoluzione dei problemi era la partecipazione dei cittadini, la lotta dei lavoratori e il coinvolgimento dei consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione. Per Elio la politica era lo strumento per migliorare le condizioni di vita delle classi subalterne e per dare dignità agli ultimi”.