A Nichelino a sollevare la questione, che è approdata in Consiglio Comunale, è stato il Movimento 5 Stelle: “Dai social continuano ad arrivarci segnalazioni riguardo al degrado urbano di molte zone. In particolare dal quartiere Castello stanno girando parecchi video e foto della presenza di topi in piazza Aldo Moro, vicino alle scuole e al mercato cittadino”.
La presenza degli sgraditi roditori non è una novità, ma il fenomeno pare in crescita o perlomeno è aumentata la documentazione su facebook con tutta una galleria di topi che girano indisturbati nei giardini, nelle strade (ogni tanto qualcuno finisce sotto una macchina) e attorno ai cassonetti della raccolta rifiuti.
Il problema esiste – dice anche il sindaco Tolardo – e già qualche mese fa il Comune ha avviato una campagna di disinfestazione nelle aree maggiormente colpite piazzando delle trappole che però non sono bastate per cui nei prossimi giorni si tenteranno misure più incisive.
I rimedi oggi a disposizione si basano essenzialmente sull’uso di veleni chimici, il che non è esente da rischi. Si tratta di collocare le esche in punti inaccessibili al pubblico segnalando le operazioni di disinfestazione in modo ben visibile ed evitare che i prodotti possano rappresentare un pericolo per gli animali domestici (cani e gatti). A farne le spese potranno essere gli scoiattoli, anch’essi roditori, a loro volta latori di qualche danno e forse solo più simpatici. Non che lo sterminio dei topi sia ben visto dagli animalisti (per i quali non esistono animali di serie A e di serie B), ma a meno che salti fuori qualche pifferaio magico non si vede quale possa essere l’alternativa. I veleni più diffusi sono sostanze anticoagulanti per cui gli animaletti muoiono di emorragia interna.
C’è da dire che negli ultimi anni molti condomini, per ragioni di costo, hanno diminuito le disinfestazioni negli spazi privati e questo ha favorito la proliferazione. Il principale accusato però resta l’abbandono indiscriminato di rifiuti sul territorio. Le discariche abusive e l’immondizia lasciata costantemente fuori dai cassonetti sono una calamita per le colonie di topi. Una volta insediate diventa molto difficile debellarle. A ciò si aggiunga che in città stanno aumentando gli edifici degradati e fatiscenti, così come le aree industriali dismesse. Il fenomeno a Roma, Milano e Torino ha assunto in alcuni quartieri proporzioni allarmanti e secondo recenti stime il numero dei topi supera di gran lunga quello dei residenti (2 o addirittura 5 o 6 per ogni abitante). E così anche la città di Nichelino rischia di diventare la città di Topolino.
Anzi, nelle aree urbanizzate la specie più diffusa è il ratto delle chiaviche (detto anche surmolotto, pantegana o ratto di fogna). Non è uno stupido: si muove con circospezione sul territorio e impara in fretta a riconoscere i cibi avvelenati. E’ vero che i topi possono essere veicolo di malattie, ma le possibilità di contagio agli essere umani sono più remote di quanto affermino certe diffuse dicerie.
In qualche città stanno provando a tenerli lontani con gli ultrasuoni; altrove si prova con i tradizionali gatti, ma quelli domestici di fronte a certe pantegane battono in ritirata. Grandi predatori di topi sono i gufi, ma sono rimasti in pochi. Oppure i serpenti, ma non sembra il caso di mettere i boa a far la guardia nei giardini pubblici o in piazza del mercato.