“Ti capita mai di chiedere come stai a una persona?
È uscita una notizia di recente, che introduce la sperimentazione di un vaccino terapeutico per il tumore al pancreas, una notizia che dà speranza a migliaia di persone…!
E allora come si aiuta una persona con il cancro? Attraverso la ricerca. Doniamo, sosteniamo e uniamoci, per fare in modo che questo vaccino non resti solo una speranza, ma diventi una vittoria”.
Parole di Rachele Torchia, una studentessa diciassettenne che ha visto la sua vita cambiare all’indomani della diagnosi della malattia che ha investito il papà Giuseppe.
Perché una speranza di guarigione c’è, e passa attraverso la ricerca sostenuta dal 2015 dalla Fondazione Valsecchi e si concretizza nelle attività della comunità scientifica. La Fondazione Nadia Valsecchi è un punto di riferimento per pazienti, famigliari, medici e ricercatori ed ha come specifico obiettivo quello di informare in modo chiaro e accessibile, fornire assistenza ai pazienti e ai loro famigliari e sostenere la ricerca scientifica per la lotta al tumore al pancreas.
Al Centro Ricerche Medicina Sperimentale (Cerms) della Città della Salute e della Scienza di Torino (Molinette) si è molto avanti nello studio di farmaci che possano andare a combattere questa grave malattia. È di qualche mese fa la notizia di un grosso finanziamento di 950.000 euro ricevuto dal gruppo torinese, erogati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e promosso dal Ministero della Salute. I fondi ottenuti serviranno a ottimizzare il vaccino a DNA alpha enolase, già brevettato dai ricercatori, al fine di ottenere i dati necessari per la sperimentazione sull’uomo, attraverso la richiesta all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
“A novembre mi hanno diagnosticato un tumore al pancreas con metastasi al fegato – dice Giuseppe Torchia – e dopo aver letto del finanziamento ho contattato il prof. Francesco Novelli per capire se era possibile intraprendere questa cura: perché parliamo di un vaccino terapeutico quindi non un vaccino in prevenzione al tumore. Si tratta di un vaccino che va a curare i pazienti che sono già affetti dal tumore anche in stato avanzato”. Da qui l’idea di fare qualcosa di concreto per spingere la ricerca, lanciando una raccolta fondi che partirà da Nichelino, coinvolgendo in prima battuta il mondo dello sport locale e che ha ricevuto il patrocinio della Città. Giuseppe Torchia infatti è vicepresidente dell’Onnisport, società con cui collabora da oltre cinque anni anche in veste di allenatore e che lo sta sostenendo in questo difficile periodo. Insieme a lui e a loro, c’è Andrea Casile, presidente del G. S. Sangone. Calcio e pallavolo, di gran lunga gli sport più praticati dai nichelinesi, uniti in questa avventura che insieme hanno deciso di chiamare Lotteria 1° Maggio di beneficenza e di lanciarla con uno slogan significativo e toccante che recita “La vita è un dono, donare è vita”. “Abbiamo pensato ad una lotteria, per raccogliere 50 mila euro da donare per la ricerca. E per farlo chiediamo il sostegno di tutti. Metteremo in vendita 50.000 biglietti al costo di un euro caduno, ma miriamo a raccogliere anche di più attraverso le donazioni. Il prossimo 1° maggio alle ore 18 presso l’impianto sportivo “Gaetano Scirea” dell’Onnisport ci sarà l’estrazione dei premi; non ci saranno grandi cose, ma oggetti donati da negozi, associazioni, enti e cittadini che hanno creduto in questa iniziativa di solidarietà: finora abbiamo ricevuto oltre 500 premi”. La vendita dei biglietti inizierà il 25 marzo presso la sede dell’Onnisport in via Berlinguer 40, al G.S. Sangone, L’Angolo del Pane in via Giusti 88 e alla Trattoria “La Socio” di Borgaretto, ma saranno tanti altri i soggetti coinvolti in questa gara di solidarietà.
Il ricavato verrà devoluto alla Fondazione Ricerche Molinette Onlus che raccoglierà anche donazioni dirette sull’IBAN IT73D0304301000CC0010007241 con la causale “La vita è un dono donare è vita”.
Giampaolo Flori