Lo Sledge Hockey, o “Hockey su Slittino”, è la variante dell'hockey su ghiaccio
riservata alle persone con disabilità nella parte inferiore del corpo, adottata come disciplina paralimpica dal 1994. Riprende sostanzialmente le regole e le dinamiche dell'hockey su ghiaccio tradizionale con l’importante differenza che gli atleti utilizzano, anziché i pattini da ghiaccio e una singola mazza, uno slittino per spostarsi e due bastoni per spingere sia il disco, sia lo slittino.
Per quale motivo ne parliamo? Perché la nostra città in questa disciplina è degnamente rappresentata da Gabriele Araudo, classe 1974, nichelinese di lungo corso e portiere titolare deil’Ice Sledge Hockey Club Torino Tori Seduti, la squadra di Sledge Hockey di Torino.
La vita di Gabriele cambia bruscamente all’età di 13 anni, quando un’infezione virale lo colpisce al midollo spinale togliendogli l’uso delle gambe. La sua vicenda diventa un caso clinico, se ne interessa persino Rita Levi Montalcini, viene curato in Svizzera con farmaci innovativi che però riescono a recuperare solo parzialmente la situazione ripristinando la mobilità fino al ginocchio.
A quei tempi non c’era la sensibilità di oggi nei confronti della disabilità, le attività e le strutture erano poche, i disabili erano spesso lasciati soli. “Nella mia sfortuna - ci spiega Gabriele - ho avuto la relativa fortuna che tutto questo mi sia capitato quando ero ancora abbastanza giovane con buone possibilità di adattamento. Ho sempre cercato di adattarmi per superare le difficoltà che si presentavano. Ma, soprattutto, ho sempre avuto il supporto di una famiglia molto unita.”.
La svolta arriva quando il papà Giuseppe presta servizio come volontario alle Olimpiadi e Paralimpiadi Torino 2006, dove entra in contatto con la Federazione Hockey e il Comitato Italiano Paralimpico. A ottobre 2007 Gabriele entra come portiere titolare dei Tori Seduti e da lì è un succedersi di presenze e vittorie nazionali e internazionali: vittoria ai Campionati Italiani 2012-2013, partecipazione alle Paralimpiadi di Vancouver 2010, Sochi 2014, Parigi 2018, Pechino 2022, agli Europei di Solette 2011 (medaglia d’oro) e Östersund 2016 (medaglia d’argento).
All’attività strettamente sportiva Gabriele Araudo affianca anche numerosi impegni ad essa legati: oltre ad essere stato il primo disabile a conseguire il brevetto di allenatore hockey su ghiaccio nel 2009, consegue proprio in questi giorni il brevetto da maestro di base. Inoltre è Formatore INAIL per le disabilità e rappresentante degli atleti paralimpici piemontesi presso il Comitato Italiano Paralimpico. In quest’ultimo ruolo ha contribuito alla mappatura degli impianti sportivi piemontesi rispetto alla loro accessibilità.
“Lo sport dovrebbe essere innanzi tutto divertimento – ci dice - in particolare per i bambini; l’agonismo verrà dopo, se sarà il caso. Ma soprattutto, lo sport dovrebbe aiutare a costruire e mantenere una forma fisica adeguata in prospettiva di una vecchiaia serena. Questo è particolarmente importante per un disabile la cui condizione, spesso, si riflette negativamente su tutto il suo organismo”.
Il sogno di Gabriele è quello di far gareggiare insieme atleti disabili e normodotati in una squadra mista. A livello amatoriale lo ha già realizzato, giocando come portiere nell’HC Torino Bulls nel campionato amatoriale Libertas B: “Non c’era alcuna differenza tra me e gli atleti in piedi. Tiravano per segnare come contro un qualunque portiere di hockey”.
“Mi piacerebbe fare qualcosa anche per la mia città. - conclude Gabriele - Ad esempio, penso che sarebbe importante anche qui una mappatura di accessibilità degli impianti sportivi sul territorio. Ma non ho ancora trovato risposte concrete.” Peccato! Certe opportunità non dovrebbero andare sprecate.
Marco Foglino