A Nichelino abitano molti atleti: alcuni campioni del passato, altri del presente e forse qualcuno - speriamo . del futuro.
Oltre ai grandi risultati ottenuti per esempio nel nuoto, vorrei raccontare questo mese del nobile ed antico sport della Lotta Greco-romana.
Questo è una disciplina che, come il pugilato e la corsa, fu una delle competizioni che diedero inizio alle olimpiadi dell’antichità. Si svolsero ad Olimpia (da qui nasce il nome Olimpiadi), dal 776 A.C. al 393 D.C. e si svolgevano ogni 4 anni, come avviene adesso.
Ma torniamo a Nichelino e a alla lotta greco romana per parlare di Francesco Calafiore che abita nel quartiere della parrocchia Madonna della Fiducia. Lo potremmo definire “figlio d’arte”, perché il padre Lorenzo, nato nel 1935 in Calabria, fu atleta di spicco prima nella sua regione e poi alla Sisport di Torino. Calafiore padre compì molte imprese sportive in Italia e nel mondo, fino a vincere i Giochi del Mediterraneo a Smirne, in Turchia, nel 1971. Partecipò poi alle Olimpiadi di Monaco di Baviera nel 1972, tristemente famose per l’attacco terroristico di Settembre Nero contro la squadra di lottatori israeliani, dove morirono 17 persone. Lorenzo, lì, conquistò il sesto posto. Divenne in seguito allenatore alla Sisport e chi scrive si onora di aver fatto parte della sua squadra con qualche soddisfazione…
Quindi dopo un po’ di storia veniamo al figlio Francesco, nato a Moncalieri nel 1966. Inizia a frequentare la palestra giovanissimo allenato dal papà e nel 1977 vince la sua prima gara: i Giochi della Gioventù, nella categoria 40kg. Di lì inizia un’escalation che lo porta a vincere 17 titoli italiani dalla categoria Cadetti a quella Senior. Vince la Coppa Italia Juniores nel 1981. In quell’anno trionfa nella gara “Campionissimo” che si disputa tra il detentore della Coppa Italia ed il campione italiano. Molte volte medaglia d’argento nei tornei assoluti tra gli anni ’80 e ’90, Francesco Calafiore oltre confine trionfa due volte nel “Gran premio di Francia”. Il suo palmarès è decisamente ricco: bronzo ai mondiali Juniores in Svezia nel 1980, quarto ai Campionati Europei di Lodz in Polonia nel 1981. Frequentatore fisso della “materassina” (il sottile materasso che delimita il quadrato delle gare di lotta greco-romana) nella Nazionale Italiana dal 1980 al 1986, Francesco Calafiore, ricorda che in quel periodo il suo avversario in allenamento era l’amico Vincenzo Maenza, due volte medaglia d’oro alle Olimpiadi.
La sua carriera agonistica termina, con non poche soddisfazioni nel 1990. Sposa Maria nel 1988 e come tutti mette su famiglia, si dedica al lavoro, arrivano due figli Mattia ed Enrico… e come dire “mette la testa a posto”. Papà Lorenzo purtroppo non c’è più dal 2011, ma anch’io ricordo con piacere quel periodo alle sue “dipendenze” con il giovincello Francesco che nella palestra di via Guala cominciava a prepararsi ad una brillante carriera sportiva. Bei tempi…
Bruno Guglielmino