Qualche settimana fa Torino ha ospitato l’ATP Finals di tennis dove si sono affrontati
i migliori otto professionisti al mondo. Ma forse non tutti sanno che a Nichelino nella parrocchia della Madonna della Fiducia opera un atleta che è stato (e lo è tuttora) un tennista di alto livello: Giorgio Marcolongo.
Giorgio nasce ad Ivrea nel 1957 in una famiglia dove il papà era appassionato di questo sport. All’età di otto anni entra a far parte del Gruppo Sportivo Olivetti calcando con profitto la terra rossa finché, durante una finale a squadre del torneo piemontese, contribuisce alla vittoria contro il quotatissimo Tennis Club Monviso. Viene notato dai dirigenti di quest’ultimo e tesserato nelle sue fila. A quindici anni lo nota il dirigente nazionale Belardinelli portandolo al Centro Tecnico Nazionale di Formia, insieme ad un altro piemontese di buone speranze: tale Gianni Ocleppo. Due anni trascorsi a Formia lo fanno crescere, nel 1975 raggiunge le semifinali nazionali; arriva in quel momento a scalare il rank italiano fino a raggiungere la 48° posizione.
A questo punto però decide di fare una prima scelta di vita: lascia il tennis ad alti livelli, si laurea in informatica e viene assunto all’Olivetti. All’università conosce Claudia con cui convola a nozze, ma il tennis rimane sempre nel suo dna. In accordo con Claudia torna alla terra rossa che lo gratificherà diventando direttore tecnico del T.C. Pleiadi di Moncalieri. Continua intanto a gareggiare nel circuito seniores ottenendo sempre apprezzabili risultati. Parallelamente prende il brevetto come istruttore federale di tennis.
In questo periodo un altro personaggio interviene nella sua vita e lo trasforma ...è Dio che lo contatta e lo ingaggia. Incontra la fede che lo conduce su sentieri diversi da quelli finora percorsi; rinuncia ad un’allettante proposta di carriera tennistica e sceglie di diventare padre dando tutto ciò che gli èvpossibile alla famiglia. Arrivano ad allietare la sua vita quattro figlie: Chiara, Anna, Lucia, Laura. Continua comunque a vivere la sua passione per lo sport al Centro Tennistico del Dopolavoro Ferroviario in corso Rosselli. Ora dirige la scuola tecnica del circolo con 300 bambini. Tra i suoi ex allievi è passata anche l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino.
Però a Giorgio questo ancora non basta, fa un altro grosso passo verso la fede: si affida ancora di più a Dio e con l’aiuto del caro don Domenico Cavaglià, allora parroco della Madonna della Fiducia, abbraccia il Ministero del Diaconato Permanente. Questo incarico, frutto di un discernimento profondo, lo porta a dividere il suo tempo tra lavoro, famiglia con figlie e nipoti e parrocchia. Ebbene sì, alla Fiducia abbiamo un diacono, ma anche un vero sportivo!
Bruno Guglielmino