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Dom, Dic
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Imparare a volare a 60 anni

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Un eclettico dello sport a Nichelino: abbiamo già parlato in altre occasioni di Francesco Escoffier.

Istruttore di nuoto e di subacquea, nonché appassionato di vela e di mare; da qualche anno è anche istruttore di nordic walking (camminata nordica) e per così dire è tornato con i piedi per terra. Ma non finisce qui… questo mese ci racconta di una sua nuova passione, il parapendio. La parola a Francesco, sportivo di terra, di mare e dell’aria…

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Volare in parapendio è una delle attività all’aperto che più affascina gli amanti degli sport naturali. 

La libertà è la sensazione che si può  provare.  Ammirare paesaggi indimenticabili da una nuova  prospettiva seduce la mente al punto da non potervi più rinunciare.  Il volo in parapendio è sempre un’emozione incredibile. Anche a sessanta anni!

Il termine parapendio è composto dai termini para e pendio. Para è un’abbreviazione di paracadute e pendio si rifà al declivio.

Il parapendio è un paracadute orientabile di forma rettangolare con profilo ad ala di tessuto leggero. È il volo libero più semplice e leggero che esista, utilizzato per lanciarsi nel vuoto da pareti ripide di montagna o dalla sommità di un pendio per poi discendere fino a valle.

L’ala con l’aumento della velocità si apre e si gonfia grazie all’aria, permettendo così di spiccare il volo. Una volta decollati, si sfrutta il proprio peso per avanzare e creare così la portanza che lo sostiene, esattamente come farebbe un aereo.

Come prima esperienza è possibile fare un volo in tandem. Il mezzo viene governato  da una persona  esperta, mentre il passeggero non dovrà fare altro che godersi lo spettacolo. È dunque un’attività adatta a tutti, sicura e divertente.

L’attrezzatura per parapendio è caratterizzata da pochi, ma fondamentali elementi. Di per sé non è un’attività a rischio smisurato, se praticata con responsabilità e attenzione. Ci sono sport ben più pericolosi. Ovviamente è indispensabile casco. Ora passiamo velocemente in rassegna il resto dell’attrezzatura. Vela: è il cuore del paracadute, può essere di vari materiali e dimensioni. Imbrago: consente di assicurare il pilota  alla vela, grazie a cinture di stoffa e agganci. Paracadute di emergenza: per far fronte ad imprevisti che, seppur rari, potrebbero capitare.

Mi sono regalato il corso di parapendio quando ho compiuto sessanta anni iscrivendomi con il team SPARAVEL  del  Canavese, uno degli angoli verdi più pittoreschi del Piemonte. Il campo volo per parapendio in Val Chiusella è tra i più sicuri e facili in Italia. L’assenza di ostacoli tra il decollo e l’atterraggio con 1200 m. di dislivello offre un panorama unico dai 4000 metri delle Alpi alla Serra Morenica di Ivrea con il parco dei 5 laghi. La scuola di parapendio canavesano A.S.D. SPARAVEL è un’associazione sportiva dilettantistica fondata da Claudio Aimone nel 1995. Lì, oltre alla passione per il parapendio ho trovato sicurezza, professionalità e allegria.

Allora buon volo a tutti!

Francesco Escoffier