Un libro che si legge tutto di un fiato: una storia ben scritta, con un linguaggio scorrevole e senza pause.
Insomma,”buona la prima” per Michele Pansini che di mestiere fa l’avvocato e da quasi due anni è assessore alla Cultura e allo Sport della nostra città. Un romanzo avvincente, ambientato prevalentemente in Piemonte (e con tanti flash che ricordano una città della periferia sud di Torino che sembra molto famigliare …), che sviluppa bene i personaggi centrali per lasciare anche volutamente sfumati quelli che gravitano attorno al protagonista. Una storia intrigante, seria ma anche leggera e divertente, che cresce e si sviluppa pagina per pagina, con una scrittura particolare, fatta di tanti capitoli corti ma ben legati tra loro.
“Era da un po’ di tempo che mi frullava in testa l’idea di scrivere un libro, così durante il lockdown di primavera ho iniziato a scrivere tutte le sere, quasi di getto”. Così è venuto fuori questo "Con una finta d'animo" (Daniela Piazza Editore, 136 pagine, € 15, distribuito nelle librerie e nei portali online). Il protagonista è Roberto Grandi, calciatore di talento, con presenze in nazionale ed esperienza nel calcio inglese, che decide di dire basta al dorato mondo del calcio professionistico a 28 anni, nel momento migliore della sua carriera. Il tutto senza un vero motivo apparente. La finta nel calcio è considerata un atto di destrezza destinato a disorientare gli avversari. E Roberto Grandi, lasciando i campi di gioco con questa scelta, disorienta tutti. Gli uomini però non sono macchine e il romanzo ci svela il lato umano di questo calciatore a cui non basta più il successo: qualcosa si è rotto nell’animo del campione, peraltro un giovane serio e riflessivo, legatissimo a moglie e figli e amante della buona lettura. E che proprio dai libri troverà il viatico per iniziare una nuova vita lavorativa.
Proprio per questo, chi conosce Michele Pansini troverà molto di lui e della sua vita quotidiana nel romanzo: le sue passioni, i libri e il calcio, ma anche i buoni vini e i piatti preferiti, il suo lavoro, la famiglia, i luoghi dell’infanzia e della crescita, il valore dell’amicizia e dell’impegno. "Con una finta d'animo" è un libro genuino, a tratti ingenuo per la sua sincerità, senza filtri, ma certamente autentico. E vanno tutte in questo senso le contaminazioni che, tra un colpo di scena e l’altro, l’autore ha voluto inserire nel testo: la più importante è quella con il romanzo “Azzurro Tenebra” di Giovanni Arpino, un libro di calcio e sul calcio scritto nel 1977 dal grande scrittore piemontese prestato al giornalismo sportivo e del quale ancora oggi, al pari del suo omologo lombardo Gianni Brera, si ricordano i mirabili articoli sul football.
Così non stupisce se questo esordio letterario sia stato definito “da applausi” da Darwin Pastorin, giornalista e scrittore di calcio dalla penna raffinata.
Giampaolo Flori