Sono tornati in campo, i ragazzi dell’Hesperia che, dopo la pausa imposta nella prima metà dell’anno per contrastare la diffusione del virus Covid 19,
hanno ripreso allenamenti e partite. E in piena attività è rientrata anche la società che ha vinto la gara per l’assegnazione ventennale dell’impianto di via Prunotto 17 e in estate ha rinnovato il direttivo, con l’inserimento di qualche volto nuovo e la riconferma di dirigenti consolidati.
Il nuovo presidente è Luca Falleti, supportato nella carica di vice dal presidente uscente Francesco Nasso. L’onere di tesoriere va a Davide Nardi e a Giorgio Tallone è assegnato il compito di direttore tecnico della Scuola Calcio. Tre le riconferme ai vertici: Claudia De Giorgio resta segretario generale, Damiano Zurlo conserva l’impegno di direttore generale e portavoce, Nicola Sgueglia prosegue nel ruolo di direttore sportivo del settore giovanile.
“Abbiamo ringiovanito un po’ le linee - sorride il presidente uscente Francesco Nasso - Per continuare a lavorare su nuove idee e lasciarci alle spalle una ripresa difficile, dopo che la pandemia ci ha bloccato tutte le attività”.
La ripartenza, come ovunque, è faticosa e impone il rispetto di regole e protocolli rigorosi, con igienizzazione delle aree, sanificazione dei locali, distanziamento che, in ambito sportivo e con un gran numero di persone, non è sempre facile applicare. “In allenamento è più semplice, perché si scelgono esercizi che consentono di non entrare in contatto, ma in partita le cose si complicano - fa presente il dirigente - Per non correre rischi, ad esempio, abbiamo organizzato l’Estate Ragazzi in forma molto ridotta e, considerando tutti gli stop dei mesi scorsi, con perdite economiche non indifferenti”.
Malgrado le restrizioni l’Hesperia vanta una Prima Squadra in Promozione, una Juniores (Under19) e quattro squadre del settore Giovanile, delle annate che vanno da 2003 al 2007, tutte impegnate ai Regionali: Allievi (Under 17), Allievi fascia B (Under 16), Giovanissimi (Under 15), Giovanissimi fascia B (Under 14). Tutte le annate, dal 2008 al 2015, sono rappresentate nella Scuola Calcio.
In tutto sono circa 300 ragazzi, cui se ne aggiungono altri 200 dediti a volley e mini volley. Decisamente penalizzata, quest’anno, è l’attività in palestra, preclusa sia agli atleti degli sport di squadra, sia a chi frequentava i corsi di ginnastica e hip hop.
Ma la società non si scoraggia e mette in cantiere nuovi progetti. “Stiamo lavorando alla costituzione di una squadra femminile, partendo dalla categoria più giovane - anticipa Damiano Zurlo - In passato la società ha avuto la prima squadra di giocatrici donne e, oggi, abbiamo alcune ragazzine, che si allenano con noi per qualche anno e, in qualche caso, poi passano a squadre come Juve e Toro”.
Al varo ci sono anche novità per la ‘seconda giovinezza’ dell’impianto comunale, intitolato a Giorgio Ferrini, indimenticata Diga per i tifosi del Torino anni ‘60. “Ora che abbiamo in carico la struttura per i prossimi 20 anni, possiamo guardare più lontano - anticipa Zurlo - Abbiamo nel cassetto il progetto per l’ampliamento e la ristrutturazione dei campi di calcio, con la realizzazione di un campo a 5, uno a 7 e uno a 9, tutti in erba sintetica. Con il supporto del Comune, i lavori partiranno a maggio 2021 e ci porteranno a una disponibilità di campi che ci darà maggiore visibilità nel mondo del calcio torinese”.
Nel frattempo l’Hesperia si gode la credibilità conquistata. “Da qualche anno siamo in crescita progressiva, sia come posizioni raggiunte, con squadre in tutte e 5 le categorie regionali, sia come numero di iscritti - valuta il direttore generale - Abbiamo una buona risposta da parte degli atleti e anche degli sponsor, prova del buon nome che la società ha negli ambienti sportivi. Che, però, non sono il nostro unico interesse. Organizziamo attività anche fuori dalle competizioni agonistiche, come il quadrangolare delle mamme, che si sono sfidate proprio in ottobre. Sono occasioni di socializzazione e vogliamo essere un punto di riferimento, un posto dove è piacevole trovarsi, non solo per i ragazzi, ma anche per le loro famiglie”.
C. N.