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Dom, Dic
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Un grazie agli "invisibili" del calcio

Calcio
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Nella nostra Società i cosiddetti “invisibili” sono tanti e sono le fondamenta di qualsiasi attività, sia essa sportiva, lavorativa o

svolta nel volontariato per aiutare persone bisognose.

Attorno ad un impianto sportivo orbita una mole di persone: atleti, genitori, direttori generali, direttori sportivi, allenatori, dirigenti, coordinatori, magazzinieri, addetti alle pulizie, addetti alle chiusure impianti e quant’altro.

Esistono nella realtà degli impianti sportivi “gli invisibili”, un concetto che può sembrare astratto in un panorama dove contano risultati e incassi. Sono personaggi appunto “non visibili” dal grande pubblico, perché sempre impegnati ed indaffarati a migliorare la qualità di un rettangolo di gioco, la pulizia delle tribune ed a fare in modo che tutto funzioni. Chiamiamoli così, “volontari per passione”, quelle persone che con la loro esperienza tracciano campi precisi in ogni condizione atmosferica, riparano i danni negli spogliatoi, nei bagni e ovunque. Negli spazi dell’impianto cercano il meglio per la società di appartenenza.

Sono quelle persone che tagliano l’erba sotto il sole cocente, tracciano campi quando diluvia, stendono teli in mezzo alla neve o imprecano quando non funziona il trattore. Alle volte hanno musi lunghi, ma lasciano sempre un sorriso prima di tornare a casa, a patto che sia tutto in ordine o funzionante. Sono quelle persone che ti danno una mano e poi finisce che ti danno anche il braccio. Attrezzi come martelli, talco, scale, carriole, sono il loro pane quotidiano: abbelliscono con la loro presenza anche una giornata di pioggia.

Sono l’orgoglio dei presidenti e l’ancora di salvataggio di ogni direttore generale o sportivo; sono persone di cui non si può fare a meno e un riferimento costante nel tempo.

Forse è dannatamente vero che le partite e i risultati sono più importanti e più visibili, ma loro “gli invisibili” sono il cuore e l’anima dello sport, per chi ci crede. Rappresentano lo spirito più autentico di quei prati rettangolari con strane righe orizzontali e verticali cavalcate da pali che si ergono a delimitarne la zona d’uscita o di entrata di una strana sfera che fa sognare o piangere milioni di persone, ossia i campi da calcio.

Questi “invisibili” con passione ed in silenzio portano la loro cultura, la loro pazienza, la loro esperienza fondamentale per la continuazione e la crescita di un impianto sportivo. Sono una risorsa indispensabile per raggiungere qualsiasi traguardo.

Daniele Mugnai