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Dom, Dic
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Tre anni per costruire un Titanic che non affonda

Persone e anniversari
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Ha una grande passione per il modellismo Sabino Novaco, pensionato e anche consigliere comunale di lungo corso a Nichelino.

La sua specialità sono le navi. In precedenza aveva già realizzato la Santa Maria, caravella di Cristoforo Colombo, poi il veliero San Giorgio, il Galeone San Giovanni Battista, il Bounty, vascello mercantile noto per l'ammutinamento dell'intero equipaggio. Nella sua collezione c’è anche l’Andrea Doria, il transatlantico Italiano affondato al largo nel 1956 a 200 chilometri da New York; nel naufragio morirono 52 passeggeri.

Adesso Sabino ha da poco ultimato il modello in scala del Titanic, il transatlantico britannico naufragato nelle prime ore del 15 aprile 1912 durante il viaggio inaugurale, a causa della collisione con un iceberg nelle acque dell'Oceano Atlantico. Una storia tragica che ha ispirato film e canzoni: mancavano tre giorni di navigazione per arrivare al porto di New York, il bastimento affondò in 2 ore e 40 minuti. All’epoca era ritenuta la nave più sicura al mondo, inaffondabile, un superlativo gioiello di ingegneria. A bordo nella classe extra lusso, riservata a miliardari e passeggeri della nobiltà, c’era ogni genere di confort. Chi non poteva permetterselo si accontentava di viaggiare in terza classe. C’era anche un’orchestra che continuò a suonare fino a pochi attimi prima dell’affondamento. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti l'ultima canzone suonata fu l'inno cristiano “Nearer My Good to thee” (Più vicino a te, mio Dio). Su 2223 persone ne morirono 1518, tantissime erano passeggeri della terza classe che alloggiavano nelle cabine più in basso.

Il Titanic vero era stato costruito a tempo di record in soli 10 mesi nei cantieri navali di Belfast, ben meno di quanto abbia impiegato il modellista nichelinese a realizzare quello in scala 1:200, una copia esatta, ricchissima di dettagli. “Mi ci sono voluti oltre tre anni per completarlo – spiega Sabino – l’ho finito ufficialmente il 31 dicembre 2024. Lo scafo è interamente in componenti metalliche, all’interno il motore ruotante è costruito pezzo per pezzo, i fumaioli sono davvero fumanti, l'impianto elettrico illumina ponti e cabine, le eliche girano, i particolari sui ponti sono in legno e plastica con canotti e lance di salvataggio, cordame e sartie”.  

Alcuni pezzi sono davvero minuscoli e c’è voluta un’infinita pazienza per assemblare il tutto. Per il montaggio di particolari minuti o minutissimi è servita anche una buona dose di inventiva e manualità.

Come è nata questa passione per il modellismo?  

“Mi è stata trasmessa negli anni ‘80 da Gianni Freguglia e Piero Micheletti, miei cari amici e allora colleghi di lavoro. Oltre a questo sono appassionato dell'arte del traforo e mi piace dipingere. Questi hobby mi aiutano a rilassarmi da un impegno oggi più che mai necessario nel sociale e nella Politica attiva. Questa attività mi coinvolge per dare il mio modesto contributo alla società e trasmettere per quanto è possibile la mia esperienza di oltre 60 anni, acquisita da nobili insegnamenti che mi permettono nel mio piccolo con grande passione di contrastare le ineguaglianze a scapito delle persone più deboli e delle ingiustizie sempre più diffuse”.