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Dom, Dic
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Grazie Osvaldo, campione di fede e altruismo

Persone e anniversari
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Osvaldo Gramegna, 87 anni, ci ha lasciati il 27 ottobre, dopo decenni di generoso e ininterrotto servizio a Nichelino presso la parrocchia
Santissima Trinità nella commissione affari economici e nell’ufficio parrocchiale. Fino all’inizio della scorsa estate era ancora attivissimo. Purtroppo nel volgere di pochi mesi è stato stroncato dalla malattia.
La sua è stata una storia di fede cristiana, dedizione, sacrificio, altruismo e anche di una profonda amicizia. Il suo più grande amico era Paolo Gariglio, quasi un fratello. Entrambi erano di Lingotto, Osvaldo aveva qualche anno in meno, Paolo si fece prete, lui lavorava alla Fiat dove fece anche una brillante carriera.
Nel 1956 fu tra i primi giovani di Lingotto a salire alla Maison des Chamois, cominciò così una lunghissima avventura. Per tante e tante stagioni Osvaldo Gramegna si sarebbe occupato di quel rifugio in Valle Stretta. Ma non solo di questo. Avrebbe accompagnato e aiutato don Paolo a Lingotto, poi a Mirafiori Sud e a Nichelino. Molto più di un segretario, quasi un alter ego, in una miriade di vicende organizzative, amministrative ed economiche. Paziente, pacato, ironico, con una memoria straordinaria e la passione per i numeri, “multitasking”, come si dice oggi. “Chiedete a Osvaldo”, da sempre è stata una delle frasi più ricorrenti di don Paolo. Quante infinite volte “il don” si è appoggiato al suo amico più fidato! “Dammi ancora una mano per un po’!’”, gli disse quando seppe che il Card. Pellegrino nel ’76 lo voleva mandare parroco a Nichelino. Se ne tornò convinto, lieto e soddisfatto solo quando l’amico gli rispose di sì.
Tra l’altro Osvaldo Gramegna a Nichelino aveva qualche ricordo d’infanzia. Ancor prima della guerra veniva con i genitori a trovare la nonna che abitava in una cascina al centro del paese, poco distante dalla chiesa parrocchiale. Certo non poteva immaginare quanto tempo avrebbe poi trascorso lì. Passato don Paolo, continuò a collaborare con i parroci successivi: don Joe, don Riccardo e in quest’ultimo anno con don Alberto e don Davide. Nonostante questo impegno “esterno” Osvaldo Gramegna mantenne sempre i legami e un ruolo attivo anche nella sua parrocchia di origine e di residenza, a Lingotto, nella zona di via Basso Buole. È lì, nella chiesa dell’Immacolata Concezione, che si sono svolti i funerali, così gremita che non è riuscita a contenere tutti i partecipanti.
Era presente anche don Paolo Gariglio, 94 anni, ancora sofferente dopo la frattura al femore, appena rientrato da un periodo di ricovero al CTO. Toccante l’incontro con Lucilla, la moglie di Osvaldo.
Quante persone Osvaldo Gramegna ha aiutato lungo il cammino!
“É transitato da noi un vero gigante della nostra storia cristiana – ha scritto su un biglietto don Paolo - Confidiamo nel suo perenne amore. Visse con generosità, con forza e Grazia e, come recita il salmo 19, ‘ut gigas ad currendam viam’, come un prode che percorre la via. A noi non resta che abbracciarlo con la preghiera. Ci troveremo un dì!”
M.C.