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Dom, Dic
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Ferro, lavoro e creatività

Persone e anniversari
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Prendono forma le idee, nella CMC Creative Steel della famiglia Castellengo, e il ferro si fa materia plasmabile, si piega, curva e sembra voler sfatare lo stato metallico, per ritrovare la sua natura duttile e malleabile.

L’officina-laboratorio di via Buffa 24 non è solo una carpenteria, anche se in famiglia la lavorazione del metallo è tradizione fin dal 15 novembre1992, quando Flavio, con papà Mario e mamma Luciana Piovano, fonda la Carpenteria Meccanica Castellengo. “In realtà la lavorazione del ferro ci appartiene da molto prima – racconta il titolare, ripercorrendo la storia di quella che, oggi, è un’eccellenza del territorio – Papà e suo fratello Dario dal 1976 avevano la LCM, in via degli Artigiani, dove si facevano lavorazioni più tradizionali. Io aiutavo e imparavo il mestiere. Quando lo zio è andato in pensione abbiamo deciso di fare il grande passo e andare avanti da soli”.

I primi dieci anni passano lavorando quasi in esclusiva per il gruppo Continental. “Eravamo tra i primi sei fornitori di manicotti per le gomme auto di tutte le marche – ricorda Flavio, 54 anni, nichelinese da sempre – Ma, all’inizio degli anni 2000, Continental trasferì tutto in Germania e noi ci trovammo a un bivio: seguirli o cercare altro? Era appena nato Nicolò, il primo figlio, ho scelto la famiglia e un salto nel vuoto”.

CMC riparte da cancelli, ringhiere, recinzioni e maniglie per frigoriferi, con il contributo di Mauro, l’altro figlio di Luciana e Mario, che per qualche anno lavorerà nell’azienda di famiglia.

Il lavoro non manca, ma nel 2002 la vita riserva ancora una battuta d’arresto. “È mancato papà e io avrei chiuso – confida Castellengo – Stavamo insieme 14 ore al giorno, vivevo più con lui che con mia moglie. Era parte di me. Ho tribolato due anni, ma siamo andati avanti”.

Una spinta la dà l’ingresso di Nadia Boscoli nella società e, nel 2018, entra in campo anche Nicolò, oggi 23 anni, mentre Simone, il secondo figlio diciasettenne di Nadia e Flavio, sembra orientato verso la finanza e il marketing. “Con l’arrivo di mia moglie abbiamo cominciato a diversificare, scegliendo di fare lavori esclusivi e di design e, con nostro figlio, la parte creativa si è consolidata – ammette Flavio - Ha la targhetta con il nostro nome la meridiana di piazza Solferino, a Torino, all’epoca la più grande d’Europa, realizzata in ferro e studiata nei particolari, con il cilindro blu centrale che, se fosse prolungato all’infinito, raggiungerebbe la stella polare. Abbiamo montato noi anche le pulegge per 21 chilometri di cavi sul palco del Teatro Regio, in occasione dell’Aida, e abbiamo lavorato agli stand del Salone del Gusto e del Salone del Libro, anche per questa edizione. Ma abbiamo fatto anche le strutture metalliche per il deposito di Amazon, a Orbassano, o quello di Esselunga, a due passi da qui”.

Flavio e Nicolò progettano gli innumerevoli usi del ferro, mentre Nadia si specializza sulle opere che includono parti in legno. Oggi CMC affianca, alla lavorazione di cancelli e ringhiere, le scale da interno ed esterno, lampade e tavoli, sculture e oggetti d’arredo, la lavorazione in corten ovvero l’acciaio patinato con il suo aspetto ‘corroso’, e quella del legno resinato con i giochi di trasparenza o colore. Ogni oggetto è unico e la materia, in questa officina, sembra solo un pretesto, una sfida o uno stimolo, per inventare nuove forme.

Una ‘panoramica’ delle creazioni CMC è sul sito www.cmccreativesteel.it.

Cristina Nebbia