Seduta sul divano del suo grazioso alloggio nel centro di Nichelino, dove risiede dal 2000, dall’alto dei suoi 95
Dobrilla Ballarini (è questo il suo nome all’anagrafe, mentre in chiesa è stata battezzata Romana) è nata a Rivà in provincia di Rovigo, nel Basso Polesine, il 3 aprile 1922.
«Mia mamma aveva sposato un vedovo con tre bambini e dalla loro unione sono nati altri quattro figli, in totale cinque maschi e due femmine, mia sorella Tisbe ed io. Tra fratelli ci volevamo bene e d’estate andavamo a fare il bagno nel Po - racconta - A 19 anni mi sono sposata con Domenico Lionello che aveva dieci anni più di me ed era un bell’uomo, ci siamo conosciuti al Paese e abbiamo avuto due figlie, Giulietta ed Elvira, che purtroppo è mancata poco più che cinquantenne lo stesso anno in cui se n’è andato mio marito. Lidia, figlia di Elvira, ha poi dato alla luce Roberta, che il 2 dicembre scorso è diventata mamma del piccolo Tommaso».
Lucidi in lei sono i ricordi del secondo conflitto mondiale: «Durante la guerra i soldati ci requisivano la farina. Ricordo tanti morti nel fiume, un giovane militare che veniva a trovare mia mamma cercando un po’ di calore familiare, i tedeschi che hanno alzato le chiuse allagando tutti i campi. Mio marito è andato in guerra, poi è riuscito a scappare da Roma, indossando gli indumenti che la gente buttava dalla finestra. Noi avevamo una piccola casetta e il cibo non ci mancava, avevamo tutto compresa la carne».
Un evento tragico ha segnato la vita della super-nonna. «Dopo l’alluvione del Po del 1951 eravamo rimasti senza casa – ricorda – così mio marito ha trovato lavoro a Torino e nel 1955 ci siamo stabiliti in Piemonte, il primo anno a San Mauro e poi a Torino nella zona di corso Potenza sotto la parrocchia del Cottolengo. All’età di soli 42 anni sono diventata nonna e ho guardato nipoti e pronipoti».
Quali sono i suoi hobby preferiti? «Ho lavorato tanto a uncinetto e mi piaceva leggere». Ora che una maculopatia le sta rendendo difficile dedicarsi alle sue passioni, trascorre le giornate in compagnia della figlia Giulietta: «Tutte le sere ascolto la Messa su Radio Nichelino Comunità e diciamo il rosario».
Il segreto per una vita lunga? «Con mio marito ballavamo tantissimo. Cantavamo nel coro della parrocchia. Quando è andato in pensione abbiamo fatto diversi viaggi, il primo un pellegrinaggio a Lourdes con l’apparecchio, è stato il mio primo viaggio in aereo ed ero entusiasta, poi siamo stati a Palma di Maiorca e in Grecia».
Cristina Ariaudo