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Dom, Dic
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Soli... d'estate

Volontariato
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Giovanna è una vecchina dalle gambe malferme, si muove appoggiandosi al carrellino che le serve da sostegno per camminare
, ma le è anche utile per il trasporto della spesa. “Benedetto questo arnese! Mi muovo meglio che con il bastone e posso ancora portare a casa le borse della spesa” mi dice.

Le giornate si stanno facendo calde ed assolate e ricompaiono le solite raccomandazioni agli anziani: “non camminate nelle ore più calde, bevete molta acqua…state in luoghi freschi nel corso della giornata….e bla bla”. Vale a dire “state a casa e basta!”

Giovanna passa tutti i pomeriggi dai giardini di via Milano perché…ha un appuntamento con Filippo!

Tutto è cominciato nel mese di aprile. Faceva fatica, portava una borsa con poca spesa, ma per lei molto pesante. All’improvviso dalla sua mano destra le cadono a terra le chiavi di casa. Non riesce a chinarsi, si avvicina Filippo: è un bel bambino di 10 anni. Le raccoglie e si offre di portarle la borsa della spesa sino a casa. Giovanna quasi si commuove, lo ringrazia imbarazzata. Camminando gli racconta della sua solitudine, dei figli lontani e nipoti inesistenti, o meglio esistenti solo quando la “nonna” fa comodo. Filippo saluta educatamente e torna ai giardini dove stava giocando.

Gli incontri, da quel pomeriggio, diventano quotidiani, una sosta alla panchina dove nonna Giovanna, “armata” di caramelle, lo attende: una fugace conversazione, un veloce avvicinarsi e donarsi un gesto d’affetto, d’amicizia e poi le corse dietro al pallone, per tornare da lei e salutarla.

- “Domani parto per le vacanze!”

- “Parti? Dove?”

- “Papà e mamma lavorano, vado dai nonni in campagna e li aspetto là, poi andremo in vacanza insieme”.

Il sole è caldo e il giardino sempre più vuoto di bimbi. Nonna Giovanna lo attraversa, arrancando sul carrellino: lo fa nelle ore meno assolate, ma non c’è nessuno ad aspettarla. Le caramelle si sciolgono nella tasca del vestito di fresca cotonella, le stropiccia un po’ e poi le getta nel cestino della spazzatura.

Una lunga estate da sola … anche senza l’ultimo “nipote”, preso in prestito per caso, ma così importante per quei lunghi pomeriggi troppo carichi di nostalgia, troppo avari di relazioni.  

Se è vero come è vero che la salute, come le persone care, si apprezzano solo quando ci vengono a mancare, è opportuno che facciamo un po’ di compagnia ai nostri anziani, prima che il silenzio distrugga i loro ricordi e il senso di inutilità prenda il sopravvento. Questo soprattutto d’estate, nella stagione che più di ogni altra riporta alle proprie partenze, dove, ancora lontani dalle mete esotiche, l’andare era sinonimo di ritrovare la propria famiglia lontana.

***

Nel nostro quartiere ci sono tanti malati e anziani soli che hanno bisogno di una visita ogni tanto. Facciamo loro sentire che la comunità non li ha abbandonati. Visitiamoli una volta a settimana e trascorriamo con loro un’ora del nostro tempo.

È facile, basta rivolgersi al gruppo “Amici del Malato” della nostra parrocchia (cell. 331/6013633).

E' richiesta la presenza ad una riunione serale al mese e la disponibilità ad andare a trovare un ammalato/anziano con cadenza e frequenza personalizzata.

Gruppo Amici del Malato

Madonna della Fiducia