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Dom, Dic
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Caritas interparrocchiale

Volontariato
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Proseguendo nella presentazione dei gruppi e delle associazioni che operano

all’interno delle parrocchie, oggi andiamo in via Stupinigi 16, dove ha sede il magazzino della Caritas interparrocchiale di Nichelino.

Questo magazzino si trova nell’edificio che fu cinema parrocchiale fino alla fine degli anni ’70, ora in coabitazione con uno dei laboratori dell’ENGIM. Ci accoglie Lina Torraco Delton, attuale responsabile della Caritas interparrocchiale.

Ci vuoi raccontare un po’ la storia della Caritas a Nichelino?

“Le parrocchie da sempre sono sensibili e attente ai bisogni della popolazione, specialmente delle fasce più fragili. Poi negli anni ’90 con la crisi del lavoro, specialmente qui a Nichelino con la chiusura della Viberti e di altre fabbriche della zona, la situazione si è aggravata. Così si è formato un gruppo strutturato di volontari, voluto dall’allora parroco don Paolo. Alcuni di questi volontari, come Fiorenzo Bedano (poi fondatore dell’associazione Abraham), la signora Irene Bogiatto, la sottoscritta ed altri diedero vita al gruppo Caritas della parrocchia SS. Trinità. Su questa scia le altre parrocchie avviarono diverse iniziative, lavorando però singolarmente. Si decise a un certo punto di unire le forze e una ventina di volontari andò a costituire la Caritas nterparrocchiale nichelinese”.

Qual è il vostro modo di operare?

“Il primo step è il contatto che i nostri assistiti hanno con lo sportello d’ascolto che si trova presso la parrocchia Madonna della Fiducia. Qui gli incaricati, tra cui i responsabili Antonio Candela e Emilio Mosso, effettuano i colloqui e stilano nella massima riservatezza un quadro dettagliato dei singoli casi presi in carico, previa presentazione dell’ISEE. In base alle esigenze vengono poi indirizzati al magazzino dove potranno ritirare gli aiuti richiesti”,

Il sostegno è assegnato solo a livello alimentare o anche in altri campi?

“Il nostro intervento, per ciò che è possibile, va oltre l’alimentare spaziando nell’ambito del lavoro, della casa, del pagamento di utenze, medicinali, sostegno economico, sostegno psico-educativo, materiale didattico e tutto quello che può essere necessario alle esigenze quotidiane”.

Tutti questi aiuti, alimentari e non, da dove e da chi arrivano?

“I generi di prima necessità provengono in buona misura dal Banco Alimenta, ma anche da supermercati della città (in via continuativa o in occasione di raccolte straordinarie), dal Banco Farmaceutico, da commercianti. Anche Comune, Croce Rossa, Protezione Civile, CISA e AUSER fanno la loro parte e in diverse occasioni ci hanno dato un grande aiuto”

Nel magazzino Caritas incontriamo anche Candida Zambello, che molti conoscono perché ha lavorato a lungo come cuoca presso la scuola d’infanzia San Matteo.

Allora Candida, invece di stare tranquillamente a casa in pensione ti sei trovata un altro impegno…

“Sono entrata come volontaria alla Caritas sei anni fa, appena andata in pensione. Il mio lavoro consiste nello stoccare e controllare le derrate che quasi giornalmente ci consegnano. Arrivano alimenti a lunga scadenza, frutta, verdura ed alimenti a breve scadenza che conserviamo con l’ausilio di frigoriferi. Insieme ad altri volontari, che sono ancheamici carissimi, provvediamo al confezionamento delle “borse della spesa” ed alla distribuzione”

Quando distribuite gli aiuti?

“La distribuzione avviene settimanalmente il venerdì mattina dalle 9 alle 12 qui fuori dal magazzino, ma la nostra presenza è comunque giornaliera perché c’è molto da fare.”

Ci sono tanti utenti?

“Purtroppo sì e in quest’ultimo periodo sono aumentati notevolmente, soprattutto famiglie che hanno perso lavoro e casa, uomini e donne che vengono qui a chiedere aiuto a volte anche con un po’ di vergogna. Sovente ci intratteniamo con loro a parlare per stemperare un po’ la situazione. Chi più dispiace vedere sono gli anziani che sono sempre di più e che non riescono a sopravvivere con la misera pensione che ricevono.”

Il discorso prosegue con un altro volontario, Antonio Candela, che documenti alla mano fornisce un po’ di dati.

“Assistiamo costantemente un numero variabile di famiglie che va dai 150 ai 200 nuclei: ciò vuol dire che seguiamo fino a 400 persone, provenienti dalle parrocchie Madonna della Fiducia e San Damiano, Santissima Trinità e San Edoardo (n.d.r. nella parrocchia Maria Regina Mundi opera la Conferenza di San Vincenzo). Inoltre accogliamo regolarmente una ventina di viandanti senza fissa dimora che chiedono per lo più assistenza alimentare ed economica”.

Di solito chi si rivolge alla Caritas e perché?

“Da qualche anno a questa parte non c’è più un profilo tipico di assistito. Si, la povertà e l’indigenza colpiscono sempre più anche categorie che all’apparenza sembravano più protette, come artigiani e commercianti, che improvvisamente si trovano a dover cessare le proprie attività”

È vero che da un po’ di tempo anche i vostri vicini (gli allievi dell’ENGIM) collaborano al progetto Caritas?”

“Certamente, la scuola tramite alcuni insegnanti e allievi del corso di logistica collaborano nella gestione e nella distribuzione degli aiuti per chi è impossibilitato per età o motivi di salute a recarsi qui nella nostra sede per il ritiro. Una nuova forma di aiuto è partita il mese scorso: ci viene recapitata dalla cucina centralizzata della mensa scolastica parte dei pasti e degli alimenti non utilizzati con possibilità di conservazione, per evitare sprechi, quando invece altre persone ne hanno veramente bisogno”.

Chi volesse fornire un aiuto concreto alla Caritas può recarsi d persona al venerdì mattin,  telefonare allo 011.6279513 o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Bruno Guglielmino