Grande successo di pubblico ha riscosso la Sacra Rappresentazione del Presepe vivente nel Borgo Antico di Nichelino.
Questa prima edizione è andata oltre ogni previsione e aspettativa con la partecipazione di alcune migliaia di persone in un pomeriggio che ha visto anche il favore del meteo.
Moltissimi bambini hanno visitato con entusiasmo e curiosità questo Presepe partecipando ai laboratori creati da Laura Musso e dalle colleghe dell’associazione “Salotto Educativo”, insieme a “La leggerezza dei piccoli passi”, al gruppo scout di Nichelino e all’associazione Cambiamentis. Questa interattività ha molto divertito i piccoli. Al termine di questa esperienza il gruppo dei figuranti ringrazia in modo particolare una serie di persone: “Un grande lavoro è stato fatto da Nicoletta Rasetto che, con fantasia e audacia, ha tenuto insieme in allegria tutti quanti noi. Un grandissimo grazie va a Marilena ‘mani di forbice’ che ha tagliato e modellato insieme alle sarte tutti quanti i costumi. Grazie a tutte le volontarie che hanno lavorato alla Locanda, in modo particolare Luisa e Carla, che non hanno mai potuto abbandonare la postazione vista l’affluenza. Ultima, ma solo in ordine di apparizione, Annarita che con la sua pazienza ha saputo tirare le fila dell’evento facendolo correre sui binari previsti. Come potete leggere, questo è stato un Presepe che ha parlato al femminile, con la voce e l’impegno delle donne che sono state le artefici di tutto mettendo in campo la raffinatezza, la sensibilità e la grazia di cui solo loro sono in possesso. Un altro grande grazie va all’Amministrazione Comunale, con l’assessora Giorgia Ruggiero entusiasta sostenitrice del progetto con Silvia, Stefania, Cinzia e Federica che hanno lavorato dai rispettivi uffici. Per concludere vogliamo esprimere un caloroso ringraziamento alla famiglia Ceresa che per l’occasione ha permesso l’uso del castello ed all’agenzia Circo WOW per la collaborazione. Arrivederci all’anno prossimo sperando in un’altra eccezionale edizione del Presepe vivente di Nichelino”.
Bruno Guglielmino