Suonare uno strumento fa parte di uno di quei modi che conosciamo per esprimere al meglio i nostri pensieri
e, soprattutto, i nostri stati d’animo. Le note e gli accordi si susseguono più o meno velocemente, a seconda di cosa vogliamo esprimere e del messaggio che vogliamo trasmettere. A Nichelino la cultura musicale non manca di certo!
Il problema si pone quando si tratta di suonare in chiesa: ci deve essere una strana allergia intorno a questi edifici. Tutti bravissimi a suonare ai concerti, ai raduni, alle manifestazioni, ma nessuno (in realtà pochi) a suonare in chiesa. Perché? E’ una domanda che mi pongo da un bel po’ di tempo. Lo stesso dicasi per chi ama cantare: in giro sì, in chiesa no. Tutti a pubblicare le proprie performance sui vari social e nessuno che pensi di suonare/cantare “dal vivo”, in chiesa…per carità!
Mi presento: sono Giulia Tamburello e, da qualche anno, dirigo il Coro “Voci della Fiducia”, della Parrocchia Madonna della Fiducia. Posso assicurarvi che è un vero problema trovare qualche giovane disposto a suonare o cantare, durante la Messa delle 11.15, la cosiddetta “Messa dei Giovani”…
Ma non pensiate che questo Coro si limiti al solo cantare durante la messa: serate a tema e matrimoni sono i nostri cavalli di battaglia e, per il prossimo futuro, un nuovo progetto sta nascendo, per portare il nostro canto fuori dalla Parrocchia. Il nostro repertorio non è infatti solo liturgico: dai canti africani al pop e a tutto ciò che ci viene proposto e che vogliamo proporre; canti gioiosi e frizzanti, carichi di energia e positività!
Per ora, abbiamo persone di buona volontà che, con sacrificio, riescono a garantire che le celebrazioni siano anche suonate, oltre che cantate. Ma quante volte si è cantato a cappella, quante volte abbiamo dovuto trovare alternative e fare i salti mortali, per avere qualcuno che suonasse almeno la chitarra!
La situazione è precaria, soprattutto per quanto riguarda il suono dell’organo: non abbiamo più un’organista. Ricordo a questo proposito Aldo Antonini, un nostro parrocchiano che ci ha lasciato qualche mese fa: una persona sempre (ma proprio sempre) disponibile a suonare l’organo. Non c’era un funerale o una messa del sabato e della domenica a cui lui non fosse presente. Persona umile, ma ricca di buona volontà e dedizione vera e sincera verso il servizio che lui svolgeva perché gli piaceva suonare.
Partendo proprio dal fatto che vi piace suonare, chiedo a tutti voi, giovani musicisti rockettari e pop, bandisti e classici, operisti e principianti, di misurarvi in questa nuova sfida, dove il canto e la musica si incontrano per dare sì lode al Signore, ma anche per allietare l’assemblea della Messa e dare una ventata di novità, freschezza e arricchimento personale a voi e a chi ha la possibilità di ascoltare. Una sfida che va assolutamente accettata: che ne dite?
Giulia Tamburello