Demenza senile, Alzheimer, malattie neurologiche degenerative, malattia di Parkinson, ma anche eventi improvvisi
In questi casi di incapacità, occorre ricordare che il malato non può essere rappresentato nemmeno dai suoi parenti, compresi i genitori, il marito, la moglie, i figli, i fratelli e le sorelle...
Il nostro ordinamento giuridico difatti non consente neppure ai familiari di intervenire per richiedere a favore dei loro congiunti non autosufficienti prestazioni anche molto importanti, ad esempio consulti medici, trasferimenti da un ospedale a un altro, ecc.
Inoltre i parenti delle persone non autosufficienti non possono neppure disporre la vendita di beni mobili (azioni, obbligazioni, ecc.) o immobili (terreni, alloggi, negozi, ecc.) anche nei casi in cui le alienazioni siano necessarie per la cura del loro congiunto, ad esempio per il pagamento della retta di ricovero.
Che fare dunque per poter tutelare le esigenze del malato con limitata o nulla autonomia, incapace di programmare il proprio presente e futuro? Come muoversi per poter gestire il suo patrimonio e le sue risorse economiche?
Occorre nominare un "rappresentate legale" della persona incapace. Pertanto è necessario rivolgersi all'Autorità giudiziaria ovvero al Tribunale di competenza per territorio, per la nomina di un tutore nel caso in cui la persona non autosufficiente sia totalmente incapace, oppure di un amministratore di sostegno negli altri casi.
Uno dei familiari, in genere il più prossimo, può ovviamente proporsi per svolgere tale ruolo, oppure lasciare la scelta al Giudice per la nomina di un esterno alla famiglia (soluzione assai meno consigliata).
L'Utim fornisce supporto gratuito per la predisposizione e la presentazione all'Autorità giudiziaria delle succitate istanze di tutela o di amministrazione di sostegno.
Giuseppe D'Angelo
UTIM – sezione di Nichelino
Tel. 348.5682346