Caro Dottor Rolle,
così ti chiamavo sempre quando ci incontravamo, gigante buono, uomo e
Ti ricorderò con piacere, portandoti nel cuore come un esempio da seguire nel rapporto con i propri cari. Avevi l’auto sempre carica di sedie e quanto di necessario per un veloce picnic, ho sempre pensato che “la casa non potesse proprio cadervi in testa”, come si usa dire dalle nostre parti. Per noi del condominio dove abitavi eri un vicino speciale.
Ti si vedeva uscire con tua moglie in tutti gli orari, come degli eterni giovincelli, ti si sentiva cantare gioiosamente. Era piacevole scambiarci, nel fresco dei garage, qualche opinione calcistica sulla nostra amata Juve, mentre ne approfittavi per fumarti una delle tue Marlboro rosse.
Era simpatico a volte trovare un po’ di traffico per Nichelino e poi capire che in testa alla fila c’eri tu, con la tua auto, che da tempo guidavi con estrema prudenza, spesso tenendo su di giri il motore, forse un po’ troppo, non utilizzando le marce alte.
Anche i miei bimbi sono rimasti molto male ieri nel sapere della tua dipartita.
Io, quando l’ho saputo da mia moglie, mi sono sentito proprio male, come mi sento male ora, mentre scrivo questi pochi disordinati pensieri, che mi frullavano per la testa stanotte.
Non ho dormito; ieri sera ho avuto piacere di venirti a fare un ultimo saluto, eri sdraiato e silenzioso, attorniato dai tuoi cari, sembrava che dormissi, ma purtroppo non ti rivedrò nel fresco dei garage. E pensare che quest’anno avremmo potuto fare dei bei commenti sul grande Higuain, l’ultimo campione acquistato dalla nostra amata Juve.
Ci mancherai, ti ricorderò nelle mie preghiere, ho un elenco che negli anni sta diventando sempre più lungo, ma ci sarà sempre un posto anche per te. Mi raccomando, non dimenticarti di noi, dei miei bimbi, che salutavi sempre con piacere, da lassù aiutaci sempre, come certamente farai per i tuoi cari, la tua cara nipote Chiara e tuo figlio Valter, dei quali mi parlavi sempre con estremo orgoglio e felicità.
Per ora un caro abbraccio, prima o poi ci rivedremo, è solo questione di tempo, ma - concedimi un’ultima battuta - ovviamente spero non troppo presto, anche perché lo sai che ho 4 bimbi da accompagnare in questo tortuoso percorso della vita terrena.
Il tuo amico
Lorenzo Giorda