Nichelino - Era nell’aria da un po’ di tempo il “rimpasto” nella Giunta Comunale, guidata dal sindaco Giampiero Tolardo.
Con l’ingresso di una nuova assessora esterna (Erika Faienza, 47 anni,) e la ridistribuzione di alcune deleghe il secondo mandato di Tolardo entra così nella fase conclusiva e nel centro sinistra cominciano a delinearsi all’orizzonte i possibili canditati alla successione, anche se a Nichelino le elezioni comunali sono ancora abbastanza lontane (si voterà nella primavera del 2027).
Alla neo assessora Faienza, ragioniera con esperienza professionale nel settore immobiliare e precedenti incarichi amministrativi in Provincia nelle file del Pd e nel Comune di Beinasco, è stata assegnata la delega al Ciclo integrato dei rifiuti. Il settore prima era assegnato alla vicesindaca Carmen Bonino che ora, oltre alla manutenzione, si occuperà di Polizia Locale e Valorizzazione di Stupinigi.
Da sempre a Nichelino la raccolta dei rifiuti e l’igiene urbana sono temi particolarmente “sensibili”. Il rimescolamento delle deleghe riguarda pure altri assessori. A Francesco Di Lorenzo (sport, trasporto pubblico e innovazione tecnologica) sono state aggiunte le deleghe all’Urbanistica e all’Edilizia Privata. Giorgia Ruggiero perde i Quartieri (il sindaco ha avocato a sé questa materia), ma torna ad occuparsi di Commercio e Turismo al posto di Fiodor Verzola. Quest’ultimo (già delegato alle politiche giovanili, al lavoro e alla tutela degli animali) si occuperà anche di legalità, trasparenza e anticorruzione.
Intanto in Consiglio Comunale, dopo le dimissioni di Paolo Arlotti,è subentrato Paolo Donorà nel gruppo dei Comunisti Italiani di Nichelino - Rifondazione Comunista, formazione politica che in questa legislatura ha avuto un percorso piuttosto travagliato.
In Consiglio Comunale, nononostante il caldo, la decisione del sindaco di nominare la nuova assessora e di ridistribuire le deleghe ha avuto un'accoglienza a dir poco gelida. La seduta consiliare, che poche ore dopo avrebbe dovuto prendere atto dell'operazione, è andata deserta. L'aula a un certo punto è rimasta desolatamente vuota anche nella seduta di seconda convocazione ed è venuto a mancare il numero legale. Qualche equilibrio si è rotto, la partita per il "dopo-Tolardo" è iniziata.