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Dom, Dic
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Il partigiano Giulio

Incontri
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Il partigiano Giulio Giordano, 90 anni, ha incontrato i ragazzi delle classi quinte dell'Istituto Maxwell.
Disponibile e interessato a parlare con studenti e professori che gli hanno posto diverse domande, Giulio è uno degli ultimi testimoni di quei tempi di guerra. Il suo racconto ha permesso ai giovani di immaginare i durissimi momenti di fame, povertà e bombardamenti che le vicende belliche portarono in Europa.

Ancora oggi il partigiano Giulio ogni giorno si batte per mantenere viva la memoria dei deportati e delle tante persone morte nei campi di concentramento. "Non bisogna dimenticare nulla di quello che è successo nella storia dell'Italia e del mondo intero – dice – Tante, troppe persone hanno perso la vita. Tutto questo a distanza di tanti anni è ancora inaccettabile. Oggi siamo rimasti in pochi. Dobbiamo riuscire a tramandare tutto questo alle generazioni successive, perché ricordare è il solo modo per evitare gli errori del passato. Voi cittadini del domani dovete conoscere, sapere e criticare tutto ciò che è accaduto in quei momenti cosi drammatici”.

Nel corso dell'incontro Giulio Giordano ha raccontato la sua storia personale nella Resistenza e quanto sia stata importante la sua formazione politica all'interno del gruppo che pubblicava il "Il Pioniere", un giornale clandestino che divulgava notizie e informazioni prima in Val Pellice e poi a Torino sfuggendo alla censura imposta dal regime. Ha ricordato per esempio come a quei tempi fosse proibito usare la parola "sciopero": "Già a scuola quella parola era come una patata bollente. Noi studenti non potevamo pronunciarla e gli insegnanti ci raccomandavano di dimenticarla il prima possibile”.