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Con gli "Amici di Ivano" il dolore diventa speranza

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Su  Tuttosport del 20 settembre il bell'articolo di Piero Giannico sui tornei che si sono svolti presso l'impianto sportivo dell'oratorio della parrocchia Madonna della Fiducia 

PIERO GIANNICO - TUTTOSPORT -
Quando lo sport diventa memoria e speranza. Nichelino ha vissuto ancora una volta la magia del torneo “Amici di Ivano”, giunto alla sua 15^ edizione. Dal 9 al 13 settembre 2025, l’oratorio “Alex Tamburello” della parrocchia Madonna della Fiducia si è trasformato in una cittadella dello sport, accogliendo oltre 500 giocatori tra calcio amatoriale, calcio a 5, volley, padel (ospitato dal GPadel di MondoJuve), basket e, da quest’anno, anche bocce. Un mosaico di discipline che ha un unico filo conduttore, quello di ricordare Ivano Statilio, giovane papà e calciatore scomparso nel 2010 a soli 29 anni in un incidente stradale.

Quel dolore non ha piegato gli amici di sempre, che hanno trasformato le lacrime in energia, dando vita a un Memorial diventato patrimonio della città. Negli anni, grazie a volontari e sponsor, sono stati raccolti fondi preziosi destinati alla beneficenza e alla riqualificazione dell’oratorio, oggi dotato di campi in sintetico che ospitano allenamenti e tornei, restituendo al quartiere un luogo di aggregazione e speranza.

«Siamo partiti in pochi, con un mini torneo tra compagni di squadra – racconta Paolo Caramento, amico di Ivano e anima dell’organizzazione – poi è cresciuto tutto, fino a diventare un evento cittadino». L’immagine di Ivano è ancora vivissima: «Era un laterale instancabile. Io ero portiere, e nei contropiede sapevo che sarebbe arrivato lui, perché non mollava mai. Questa era la sua forza, nello sport e nella vita. Tra l’altro, questa edizione ha avuto un significato ancora più profondo perché sugli spalti c’erano le figlie e il papà di Ivano, Milena e Rebecca insieme a nonno Dino. Un abbraccio di famiglia che ha commosso tutti i presenti, capace di trasformare un momento di aggregazione in memoria viva. Mancava soltanto Cristian, il terzo figlio di Ivano, trattenuto dal lavoro, ma idealmente anche lui era lì con tutti noi, parte di quell’abbraccio collettivo che ha unito il ricordo di un padre al calore di una comunità intera».

Il torneo è anche impegno concreto: «Con il ricavato abbiamo rifatto tutti i campi dell’oratorio, un'impegno da 70mila euro nel tempo. Quest’anno contiamo di chiudere i debiti e abbiamo sostenuto l’associazione Piccoli Passi, che si occupa di pre-natalità e post-parto. In totale – spiega Caramento – abbiamo coinvolto circa 40 sponsor, venduto 800 panini, 30 chili di gelato, 500 cannoli. Numeri che parlano di un evento che Nichelino aspetta, perché non è solo sport ma comunità».

Accanto agli Amici di Ivano, da anni c’è l’associazione “Noi Fiducia”, guidata da Carla Raimondo: «Siamo nati come costola operativa della parrocchia per dare più respiro alle attività sociali. Il nostro quartiere ha tante famiglie in difficoltà, e il Memorial è diventato occasione di incontro, di sostegno e di speranza».

“Noi Fiducia” cura le iscrizioni, le assicurazioni, la ristorazione e porta avanti iniziative che intrecciano sport e solidarietà: «Con una raccolta chiamata “una zucca per il lavoro” abbiamo attivato sei borse lavoro. E ogni anno una parte del ricavato viene condivisa con associazioni che operano nel sociale come l’Associazione Piccoli Passi ODV che sostiene la Neonatologia e Terapia intensiva Neonatale Universitaria del Sant'Anna di Torino. L’associazione è stata presente nella settimana del torneo con il proprio gazebo per far conoscere la sua attività. Negli anni passati abbiamo condiviso con Il Ranch delle Donne associazione che si occupa della malattie oncologiche delle donne, Teatrazione scuola di circo, Prendi Fiato associazione che si occupa della patologia della Fibrosi cistica e Il Raggio di Sole che si occupa delle persone con spettro autistico».

E ancora: «Questo evento dimostra che c’è ancora voglia di stare insieme e di costruire cose positive. Abbiamo visto il quartiere animarsi, gente che arrivava non solo per giocare ma per condividere un panino, una parola, un sorriso. È così che si ricostruisce il tessuto di una comunità». Infine “Ci sono anche io”, l'associazione di Pinerolo che mette al centro la persona, e punta al reinserimento delle persone nella società.

Il Memorial “Amici di Ivano” non è solo sport ma un inno alla riscoperta dei valori, alla memoria che diventa impegno per la comunità e futuro, all’amicizia che resiste al tempo.