Una passione, quella di Pier Luigi Tenci, cominciata più di quarant’anni fa da una scommessa con un collega
Il Tenci raccoglie la scommessa e partendo dal nulla si mette all’opera. Disegna, taglia, lima, aggiusta ed eccolo qualche giorno dopo nel campo vicino a casa per i primi lanci. Niente da fare, il boomerang non vuol proprio saperne di tornare indietro, mentre il “costruttore” se ne torna mesto al laboratorio con il braccio dolorante e semibloccato per lo sforzo. Tuttavia non si dà dà per vinto e a forza di tentativi e di modifiche arrivano i primi risultati. “Ok, ce l’hai fatta – ammette a un certo punto il collega – anche sa tra i tuoi boomerang e quelli degli indigeni australiani c’è ancora una bella differenza!”.
Pier Luigi Tenci da Nichelino è forse satto uno dei primi in Italia a costruire boomerang, che in quegli anni, nella versione in plastica, dilagarono poi come “gioco estivo” tra i ragazzi, alla pari delle palline clic-clac e del freesby. Lui invece i boomerang ha continuato a studiarli seriamente, stimolato da Giacomo Pignone, autore del libro “Boomerang, fascino di un’arma preistorica” e ingegnere aeronautico nel centro di ricerche dell’azienda dove nel frattempo Tenci si era trasferito.
Adesso Pier Luigi ha scritto un saggio (è in cerca di un editore) dove raccoglie esperienze e conoscenze acquisite nell’arco di quattro decenni: un viaggio affascinante tra storia, modelli, schede tecniche, traiettorie, fino alle odierne gare sportive. Il boomerang ha origini antichissime (in Egitto sono stati rinvenuti “bastoni da lancio” che risalgono a 6.000 anni fa!) E’ un oggetto all’apparenza semplice, ma incredibilmente sofisticato sotto il profilo dell’aerodinamica e della fisica.
Nella foto: Pier Luigi Tenci (a sinistra) con un gruppo di appassionati di boomerang