Sono arrivati altri sei profughi a Nichelino (il piano della Prefettura ne prevede fino a 120) e l’Amministrazione Comunale in questi giorni presenta il progetto di accoglienza ai Comitati di Quartiere:
I primi cinque stranieri profughi erano arrivati in città a dicembre e sono stati ospitati in un alloggio privato per il quale la cooperativa “Liberi Tutti” paga l’affitto, nell’ambito del progetto ministeriale e con l'utilizzo di fondi nazionali e europei. Hanno un'età compresa fra i 20 e i 27 anni, due provengono dal Ghana, uno dal Burkina Faso, uno dal Mali e uno dalla Costa d'Avorio. Stanno frequentando la scuola a Torino e contano di prendere quest'anno la licenza media. “Sono entrati in Italia arrivando a Lampedusa – spiega l’assessore alle politiche sociali Ramello - dopo aver attraversato su un gommone il Mediterraneo. In questa fase epocale dobbiamo avere senso di responsabilità e saper accogliere, diversamente non si governano i problemi, ma se ne viene sommersi”. Quattro profughi hanno lo status di richiedenti asilo e uno quello di protezione umanitaria. Sono nel nostro Paese da un anno: dopo aver passato alcuni mesi nel centro di accoglienza di Settimo Torinese a dicembre sono stati trasferiti a Nichelino. Se sarà possibile i giovani saranno inseriti in lavori di volontariato comunale.
«Si possono creare collaborazioni con le realtà locali o fare laboratori di sensibilizzazione con le scuole - aggiunge Marco Marino, coordinatore del progetto di accoglienza per “Liberi Tutti” - Occorre inoltre precisare che i cinque i profughi stati visitati dall'Asl e sono stati trovati in buono stato dal punto di vista sanitario e psicologico».
Non si placano però le polemiche sui social, dove non si contano i commenti negativi e gli insulti.
«Abbiamo fatto un accordo con la Prefettura per governare il processo di arrivo dei profughi – ribatte il sindaco Tolardo – Un accordo che permetterà un ingresso graduale di persone che saranno inseriti nella città in maniera diffusa e non concentrata. E' importante precisare che l'ospitalità dei profughi non toglie alcuna risorsa ai nichelinesi, al welfare cittadino. Continueremo a investire tutti i soldi a disposizione per aiutare i nichelinesi che ne hanno bisogno, nei limiti delle competenze comunali. Abbiamo anzi intenzione di fare una battaglia per ottenere maggiori risorse da spendere per i nostri cittadini. Ma va chiarito subito che chi arriva attraversando su un gommone il Mediterraneo per fuggire da situazioni di persecuzione o guerra, non è un privilegiato. Dire populisticamente, come ha fatto qualcuno, “prima i nostri poveri”, è irresponsabilmente sbagliato perché tende a contrapporre due situazione molto diverse. Evitiamo di creare conflittualità tra i poveri».