Giuseppe Allamano sarà proclamato santo domenica 20 ottobre in Vaticano in coincidenza con la Giornata Missionaria Mondiale 2024.
Dopo gli eventi a Torino nei giorni scorsi e le solenni celebrazioni a Roma la Diocesi di Torino ha ancora in calendario quattro appuntamenti: il 23 ottobre alle ore 10.30 la Messa di ringraziamento nel paese natale, Castelnuovo don Bosco (chiesa di Sant’Andrea), presieduta dal Superiore Generale padre James Langarin; il 24 ottobre alle 10.30 la Messa di ringraziamento al Santuario della Consolata, presieduta dal Vescovo ausiliare di Torino, mons. Alessandro Giraudo; il 25 ottobre alle 10.30 nella chiesa dell’Allamano (corso Ferrucci 18 a Torino) la Messa di ringraziamento concelebrata dai Vescovi missionari dell’Istituto e domenica 10 novembre alle 15.30 nella cattedrale di Torino la Messa di ringraziamento presieduta da mons. Repole.
UNA VITA PER LE MISSIONI
Giuseppe Allamano, nacque a Castelnuovo d’Asti il 21 gennaio 1851, paese che aveva già dato i natali a due santi: Giuseppe Cafasso e Giovanni Bosco. Tra l’altro la mamma di Allamano, Maria Anna Cafasso, era la sorella di don Cafasso.
Al termine delle elementari Giuseppe entrò nell’oratorio salesiano di Valdocco. Terminato il ginnasio, fu accolto nel seminario diocesano di Torino. Don Bosco ci rimase male, avrebbe voluto averlo con sé: “sei andato via senza salutarmi”, gli disse. “Non osavo”, fu la dispiaciuta risposta. Mons. G. B. Ressia, suo compagno di seminario e poi vescovo di Mondovì, ebbe a dire di lui: «Egli era tra noi il primo, non solo per lettera d’alfabeto, ma per merito di studio e di virtù, per mitezza d’animo e bontà di cuore. Si sapeva da tutti che il più vicino al Cuore di Gesù, il più amico suo era l’Allamano, cui nessuno avrebbe osato paragonarsi».
Nel 1873 fu ordinato presbitero. Pur avendo espresso il desiderio di fare il parroco, fu destinato alla formazione dei giovani seminaristi. Quando l’arcivescovo mons. Lorenzo Gastaldi gli comunicò la destinazione, l’Allamano balbettò rispettosamente un’obiezione: «La mia intenzione era di andare vicecurato e poi forse parroco in qualche paesello…». Ed ecco la benevola risposta: «Volevi andare parroco? Se è solo per questo, ecco, ti do la parrocchia più insigne della diocesi: il seminario!». Nell’ottobre 1880 fu nominato rettore del santuario della Consolata di Torino e rettore del santuario di S. Ignazio sui monti presso Lanzo Torinese.
Ma nel suo cuore ardeva un grande desiderio: portare Gesù ai popoli che ancora non lo conoscevano. Nacque così l’Istituto Missionari della Consolata; era Il 29 gennaio 1901. L’8 maggio 1902 partirono per il Kenya i primi quattro missionari, due sacerdoti e due laici, poco dopo seguiti da altri. Oggi i Missionari e le Missionarie della Consolata sono presenti in 24 Paesi di Africa, America, Europa e Asia.
Don Giuseppe Allamano muore a Torino il 16 febbraio 1926. La sua salma è conservata e venerata nella Casa Madre dei Missionari della Consolata a Torino. L’iter del Dicastero delle Cause dei Santi per la sua canonizzazione si è concluso quest’anno a maggio con l’approvazione del decreto di riconoscimento del miracolo, attribuito all’intercessione del beato Allamano, avvenuto nella foresta amazzonica brasiliana. Un uomo dell’etnia Yanomami , ferito gravemente alla testa da un giaguaro, ha miracolosamente recuperato la salute in pochi mesi e vive tutt’ora nella sua comunità indigena.
Marcello Aguzzi