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Dom, Dic
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Storia di un angelo senza ali

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Mamma Elisa e papà Salvatore avevano desiderato dare una sorellina al primogenito Antonio.

 Anche in base agli esami si aspettavano una femmina, ma al momento della nascita l’ostetrica a sorpresa annunciò: è un maschio. Era il 7 ottobre del 2012, all’ospedale di Lamezia Terme, in Calabria, era nato Davide.

Il bambino inizia a crescere, vivace e felice. Un certo giorno la mamma si accorge che il suo Davide dà segni di stanchezza, lo porta da diversi specialisti, tutti la rassicurano e gli esami non rilevano alcunché di anomalo. Ma una sera (Davide aveva 4 anni) fatica a respirare, corrono all’ospedale di Vibo Valentia, da lì in elisoccorso viene portato al Bambin Gesù di Roma. Il responso è drammatico: leucemia linfoblastica acuta, con massa mediastinica di tipo T. Cominciano anni difficili, da un ospedale all’altro, con cure pesanti, ben tre trapianti, ma il male non si ferma, continua a ferire lui e i genitori.  Un giorno Elisa e Salvatore sono nella cameretta di Davide: in ospedale il clima è gelido, i medici hanno appena detto che non ci sono cure in grado di combattere la malattia del bambino. In queste tenebre accade qualcosa di straordinario. Davide dice a mamma Elisa: “Io quando dormo vedo tre angeli e se chiudi gli occhi puoi vederli pure tu”. Il bimbo racconta che questi angeli gli sono sempre vicini, si siedono sul lettino, che sono trasparenti come se fossero di ghiaccio e che sulla sua testa ce n’è uno un po’ pazzerello “che lo fa tanto ridere”. 

Ma chi ha detto tutto questo al bambino? Lui non è mai andato a catechismo, rare volte era andato in chiesa, non conosceva né il Padre Nostro né l’Ave Maria, i suoi genitori non erano praticanti. Un giorno mentre mamma Elisa cerca nel telefonino informazioni sugli angeli il piccolo punta il dito sullo schermo: “Ecco! Questi sono gli angioletti e questa è la Madonnina! Mi aspetta, vuole vedermi”. A Cassano delle Murge, nella campagna pugliese, esiste un santuario dedicato a S. Maria degli Angeli. È quello che Davide ha visto sul telefonino, è là che chiede di andare. Qui Davide è come rapito da una visione, tutti si si inginocchiano e in silenzio pregano. Rompe lui il silenzio: “la Madonna è contenta ed è vicino a me, è qui con noi e ci sta ascoltando".  “Gli Angioletti mi dicono che anche io sono un angelo, però senza le ali, loro mi stanno aspettando!”.

Farà poi la prima comunione ed è forse questa la prima Messa a cui il bambino partecipa.

Il 22 giugno 2021 Davide raggiunge il Cielo: “Gli angeli sono qui, sono venuti a prendermi…” Dio è così, ci parla con il cuore pulito di un bambino per dirci che la sua misericordia e il suo amore sono per tutti, nessuno escluso.

Questa storia toccante e piena di speranza ora è raccontata in un libro di Chiara Signorelli, “Davide – Il bambino che parlava con gli angeli” (Edizioni Ares).

Marcello Aguzzi