Anche i giovani del coordinamento U.P. Nichelino, sostenuti dai “don”, hanno ripreso le attività,
formando le nuove equipe e avviando la programmazione per il nuovo anno pastorale. È stato un momento importante di confronto e crescita, in cui ciascuno ha portato la propria esperienza nel tentativo di ricercare nuovi stimoli e proposte per rendere sempre più viva la realtà giovanile delle comunità parrocchiali.
In questo percorso di riflessione alcuni ragazzi hanno partecipato ai “Cantieri di pastorale giovanile”, un incontro promosso dalla diocesi di Torino, pensato proprio per offrire spunti di lavoro e approfondimento. Durante la giornata, si è riflettuto sul vero significato della pastorale giovanile: non un insieme di attività da svolgere, ma un processo, un cammino condiviso che coinvolge persone, relazioni e crescita.
Essere animatori, infatti, non significa semplicemente “fare” o “organizzare”, ma accompagnare. È stato ricordato come il compito principale non sia “riempire” i ragazzi di azioni o impegni, bensì creare le condizioni perché siano loro a mettersi in gioco per costruire il personale percorso di fede e di vita. “Non lanciarsi sui giovani - è stato detto - ma aiutarli a diventare protagonisti della propria storia”. Questo messaggio è rimasto impresso in molti dei presenti, offrendo una prospettiva nuova da portare come obiettivo all’interno degli oratori.
E proprio gli oratori, con l’arrivo dell’autunno, sono tornati a ripopolarsi. A Sant’Edoardo è ripreso l’oratorio per i bambini delle elementari, che si ritrovano ogni sabato pomeriggio per momenti di divertimento, amicizia e crescita. Sono ripartiti anche i cenacoli con i gruppi del biennio e del triennio, e a breve torneranno anche i gruppi medie, completando così il paniere delle attività dedicate ai ragazzi di tutte le età.
Non è mancata, infine, la ripresa del Gruppo Giovani, formato dai ragazzi dai 19 anni in su. Per loro, l’anno è cominciato con un mini campo a Bessen Haut: un’occasione preziosa per rivedersi dopo l’estate, condividere esperienze, riflettere insieme e accogliere nuovi componenti al gruppo. Un tempo di amicizia e spiritualità, che ha permesso di rinnovare legami e di gettare le basi per i nuovi progetti che accompagneranno il cammino dei prossimi mesi.
Fede Locritani