L’Anno Giubilare 2025 ha già visto molti parrocchiani di Nichelino recarsi a Roma.
Tra questi pellegrini c’era anche un gruppo di giovani delle parrocchie, che ha partecipato al Giubileo dei Giovani tra fine luglio e inizio agosto, accompagnati dai loro “don” e insieme a coetanei di Collegno.
Il soggiorno è iniziato con l’accoglienza presso l’istituto Sant’Anna, che ha ospitato per l’intero periodo i giovani delle diocesi di Torino e Susa. Dopo una breve sistemazione, il gruppo ha visitato la basilica di San Paolo fuori le mura, una delle quattro basiliche papali con Porta Santa, la cui importanza è stata spiegata e meditata grazie alle guide spirituali. La giornata si è conclusa con una passeggiata tra i monumenti più significativi della capitale e la partecipazione alla celebrazione eucaristica in Piazza San Pietro che ha segnato l’apertura ufficiale del Giubileo.
Nei giorni successivi i ragazzi hanno vissuto momenti di riflessione e approfondimento: un incontro con il vescovo Roberto, che ha risposto alle loro domande offrendo spunti concreti sulla vita di fede, e un tempo dedicato alla figura di Pier Giorgio Frassati, presentato come modello di impegno cristiano. Durante una visita alla basilica di Santa Maria Maggiore, il passaggio della Porta Santa e la preghiera presso la tomba di Papa Francesco hanno lasciato un segno profondo. In un altro momento, migliaia di giovani italiani si sono ritrovati insieme in Piazza San Pietro per vivere animazioni, canti e testimonianze guidate dal cardinale Matteo Zuppi, culminate con il rinnovo della professione di fede: un gesto forte che ha preparato tutti al cuore dell’esperienza.
Un passaggio altrettanto importante è stato la celebrazione della riconciliazione, vissuta con intensità grazie al sacramento della confessione. Nuovamente, i giovani hanno varcato la Porta Santa, questa volta nella Basilica di San Giovanni in Laterano, in un clima più leggero ma altrettanto consapevole.
Il momento culminante è arrivato con il grande raduno a Tor Vergata, dove circa un milione di ragazzi da ogni parte del mondo hanno dato vita a una comunità unica. La veglia con Papa Leone ha trasformato il prato in una grande distesa di preghiera, canti e silenzi, fino alla messa conclusiva, che ha sigillato un’esperienza di fede, amicizia e condivisione destinata a rimanere impressa nei cuori di tutti.
Alcuni partecipanti raccontano le loro emozioni. Così Alessia condivide qualche ricordo: “Tra le strade di Roma ho visto una moltitudine di ragazzi e ragazze che mi hanno fatta sentire parte di una immensa comunità, una famiglia universale, legata dalla fede. Nonostante culture e vissuti diversi, ci siamo trovati a camminare insieme verso la stessa meta. In quei giorni di preghiera, gioia, silenzi e frastuono, ho cercato Dio e sono tornata a casa con la certezza profonda di essere fortunata, di essere tanto amata da Lui.”
Per Irene, l’esperienza ha avuto un significato concreto: “Questa esperienza ci ha fatto intuire la bellezza di una fede vissuta insieme, che si nutre di relazioni vere. Il Giubileo dei Giovani è stato un segno rosso e bianco sul sentiero di ognuno di noi, che indica la strada lasciandoci liberi di sceglierla. Sceglierla per continuare a vivere quella felicità autentica nella quotidianità, nella comunità di Nichelino con ‘uno sguardo verso l’altro e verso l’alto’.”
Tony racconta con semplicità: “Ciò che più di tutto mi ha aiutato è il capire come vivere a pieno la mia vita. Ogni azione dovrebbe portarmi ad essere felice e appagato, perché se io sono felice, lo è anche Dio.”
Emma, un’animatrice della parrocchia Madonna della Fiducia aggiunge la sua testimonianza: “Ho vissuto lo stupore nel vedere il Papa da vicino, nella gioia condivisa, nelle fatiche tra le bellezze di Roma. Ma soprattutto, ho riscoperto la fede in modo più forte e profondo, grazie a parole che hanno lasciato il segno, come quelle del cardinale Zuppi e del vescovo Roberto.”
Anche Gianlu ha trovato parole forti nell’insegnamento del Papa: “‘Siete il sale della terra e la luce del mondo’, questo ci ha ripetuto il Papa. Allora possiamo domandarci: siamo diventati più luminosi al termine di questa settimana di cammino insieme e con Dio? Mi sembra proprio di sì! Il Signore ci ha guidati, cercati, accompagnati e la relazione con lui ci ha resi luminosi.”
Infine, Silvia ha fatto sua una frase che l’ha toccata particolarmente: “‘Resta con noi’, queste tre parole ha ripetuto più volte Papa Leone. Penso che questa sia la frase che più mi è rimasta impressa di questo Giubileo. Per la prima volta dopo tanto tempo mi sono fermata ad ascoltare ciò che c’è dentro di me, a farmi domande e darmi delle risposte.”
Servizio a cura di
Federica Locritani