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Dom, Dic
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Catechisti per la comunità

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Concludiamo, prima della pausa estiva del giornale, questa breve carrellata su alcune figure che accompagnano la comunità cristiana parlando questo mese dei catechisti.

Da diversi decenni anche nelle parrocchie di Nichelino questo servizio in preparazione ai sacramenti è svolto da mamme, papà, nonni e giovani animatori in collaborazione con i parroci. Di recente nella Chiesa cattolica il compito del catechista è stato valorizzato. Nel 2021 con la lettera apostolica “Antiquum Ministerium”, Papa Francesco ha istituito formalmente il ministero del catechista, per riscoprire e portare avanti una consolidata tradizione storica a partire dal Nuovo Testamento fino al Concilio Vaticano II.

“L’intera storia dell’evangelizzazione di questi due millenni mostra con grande evidenza quanto sia stata efficace la missione dei catechisti”, si legge nella lettera apostolica. Quello del catechista è infatti un ruolo molto antico. Se si sfogliano le pagine del Nuovo Testamento già vi è traccia di persone battezzate, credenti nel Cristo risorto, che si impegnano a diffondere il messaggio del Vangelo. Basti pensare ai coniugi Priscilla e Aquila, collaboratori di San Paolo. La catechesi è sempre stata l’attività primaria nelle comunità cristiane: era la tappa imprescindibile e specifica del cammino di un catecumeno che desiderava diventare cristiano.

“Non si può dimenticare, l’innumerevole moltitudine di laici e laiche che hanno preso parte direttamente alla diffusione del Vangelo attraverso l’insegnamento catechistico – si legge nella lettera di Papa Francesco - Uomini e donne animati da una grande fede e autentici testimoni di santità che, in alcuni casi, sono stati anche fondatori di Chiese, giungendo perfino a donare la loro vita. Anche ai nostri giorni, tanti catechisti capaci e tenaci sono a capo di comunità in diverse regioni e svolgono una missione insostituibile nella trasmissione e nell’approfondimento della fede”.

In diverse zone dell’Africa, così come in Sud America e in Asia, i catechisti sono in prima linea nella diffusione del Vangelo e, in assenza di sacerdoti, sono alla guida di numerose comunità. Si giustifica così la scelta del “ministero del catechista”, istituito come il frutto di un riconoscimento dell’esercizio praticato da lungo tempo nella Chiesa. Il motivo più rilevante è il necessario impegno del laicato nell’opera di evangelizzazione. La funzione del catechista richiede formazione e competenza nella trasmissione della fede. Nel documento “Antiquum Ministerium” Papa Francesco sollecita la Chiesa a dare forma sempre più viva alla comunità cristiana, per superare un certo clericalismo ancora presente, in modo che tutti possano ritrovare il gusto e la gioia di annunciare il Vangelo. Così si delinea il profilo dei catechisti: “uomini e donne di profonda fede e maturità umana, che abbiano un’attiva partecipazione alla vita della comunità cristiana, che siano capaci di accoglienza, generosità e vita di comunione fraterna, che ricevano la dovuta formazione biblica, teologica, pastorale e pedagogica per essere comunicatori attenti della verità della fede”.

Guglielmino Bruno