Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) continua la raccolta straordinaria per sostenere i cristiani di Terra Santa durante la crisi di questi mesi.
I fondi saranno destinati ai cristiani poveri nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, nonché ai lavoratori migranti cristiani e ai richiedenti asilo che vivono in Israele (circa 100.000). Nonostante sia incentrato sulla Striscia di Gaza, il conflitto ha avuto un forte impatto anche sui circa 37.000 cristiani palestinesi della Cisgiordania e sui 10.000 di Gerusalemme Est, i quali dipendono fortemente dal turismo per ottenere un reddito.
Con la cessazione del flusso di pellegrini e turisti molti cristiani locali hanno perso la loro principale fonte di retribuzione, mentre altri non sono riusciti a recarsi al lavoro a causa della chiusura dei posti di blocco e di altre restrizioni. L’assistenza di ACS comprende principalmente supporto medico, buoni pasto e aiuti di sussistenza per l’affitto e le bollette relative alle utenze domestiche, come acqua ed elettricità.